Merione era un principe cretese figlio di Molo (fratellastro di Idomeneo) e Melfi.
Come altri eroi della mitologia, Merione si riteneva un diretto discendente degli dei. Come nipote di Deucalione (figlio di Minosse), gli antenati di Merione includono Zeus, Europa, Helios, e Circe.
Merione possedeva l’elmo di Amintore, che lo ricevette rubandolo da Autolico. Merione ereditò l’elmo da suo padre Molo e dopo lo diede a Odisseo.

Nipote di Idomeneo, re di Creta, partì con lo zio durante la guerra di Troia, come suo scudiero. Valoroso e impavido, combatté con coraggio sotto le mura della città. Si distinse in varie imprese come abile guerriero. Nella battaglia scatenatasi dopo il duello fra Paride e Menelao, uccise con un colpo di lancia il giovane troiano Fereclo, il quale aveva costruito la nave che portò Paride a Sparta.

Il corpo di Patroclo trasportato da Merione e Menelao. Urna in alabastro, arte etrusca, II secolo a.C., da Volterra (Firenze, Museo archeologico nazionale). – Wikipedia, pubblico dominio

Durante lo scontro presso le navi fu particolarmente valoroso, affrontò Deifobo in duello, rimanendo però disarmato e costretto quindi a chiedere aiuto allo zio. Difese quest’ultimo contro Enea, riuscendo persino a sconfiggere Deifobo (che sarà comunque salvato dal fratello Polite), uccidendo Adamante, figlio di Asio, e Arpalione, figlio del re dei Paflagoni.

Nell’ambito dei giochi in onore di Patroclo, partecipò alla corsa di carri (arrivando quarto e ricevendo due talenti d’oro), al tiro con l’arco (che vinse, ricevendo dieci scuri a doppio taglio) e infine al lancio del giavellotto (che Achille stesso interruppe dando la vittoria ad Agamennone di certo superiore all’avversario). Leggende successive, parecchio aberranti, riferiscono che egli cadde per mano di Ettore, il quale lo decapitò mentre tentava di proteggere il corpo di Patroclo, e lasciò il busto in mostra ai compagni.

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

Nota tratta da Wikipedia:
Secondo una delle interpretazioni il suo nome rimanderebbe alla tradizione iniziatica della pederastia cretese (Merione verrebbe pertanto qui inteso come un derivato di Meros-cosce, riferendosi al sesso intercrurale).

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