Mezenzio fu un re semileggendario della città etrusca di Cere. Gli annalisti romani gli assegnarono una delle parti principali nella guerra contro Enea, rappresentato come fondatore della nazione romana.

Louis Léon Cugnot – Mezenzio ferito, protetto dal suo intrepido figlio Lauso – Scuola Nazionale delle Belle Arti, Parigi – Wikipedia, pubblico dominio

La leggenda di Mezenzio è variamente combinata di diversi elementi. Avversario di Latino, perciò di Enea, Mezenzio diventa alleato di Turno, il quale secondo Catone, vinto dall’eroe troiano, si rifugia presso Mezenzio e con lui dà battaglia a Enea. In essa cadono Turno ed Enea; ma Ascanio, figlio di Enea, uccide poi in duello Mezenzio.

Si raccontava che Mezenzio era stato ucciso sul fiume Numicio; altri dissero che Enea era stato vinto da lui, messo in fuga, scomparso nelle onde del fiume, e vendicato poi da Ascanio. La leggenda conservava ricordo di un trattato imposto dal re di Cere ai Latini, per il quale Mezenzio avrebbe preteso come tributo in perpetuo tutto il prodotto delle viti del Lazio; ma i Latini preferirono farne offerta a Giove se avesse concesso loro la vittoria. Offerto il voto, Ascanio fece una sortita notturna riuscita vittoriosa, finita con la morte di Lauso, figlio di Mezenzio. Da ciò l’istituzione delle feste latine dette Vinalia celebrate il 23 aprile.

Nell’elaborazione virgiliana (Aen., X, 689 sgg.) la leggenda presenta Mezenzio invocato da Turno, re dei Rutuli, contro Enea e Latino collegati.

Wenceslas Hollar, Enea erige un trofeo con le spoglie di Mesenzio – Wikipedia, pubblico dominio

Ne venne un’aspra battaglia presso il Numicio nelle vicinanze di Lavinio, in cui accanto a Mezenzio combatté il figlio Lauso. Nella battaglia, secondo Virgilio, Enea ferisce Mezenzio, uccide Lauso accorso a difesa del padre, poi abbatte anche Mezenzio innalzando il trofeo con le sue spoglie.
La leggenda è interpretata come espressione, attraverso un carme epico popolare, dell’antica lotta fra etruschi e latini per il possesso del Lazio.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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