Nel comune di Marsala, in provincia di Trapani, nella famosa cripta di San Giovanni, nota anche come “la grotta della Sibilla” ogni anno, per la vigilia della festa del Battista che avviene intorno il 24 giugno, molti vi accorrono per assistere a riti divinatori. La cripta si trova nella zona ipogea della chiesa di San Giovanni Battista al capo Boeo, costruita dai gesuiti intorno all’anno 1500.

Marsala: Chiesa di S. Giovanni Battista – Wikipedia – Foto: Mboesch, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Tradizione vuole che chi beve l’acqua che sgorga dalle spalle della statua del santo può acquistare il dono della profezia. Secondo il rito antico, alla vigilia della festa, le donne del paese si recano in massa per consultare la sibilla che, vivrebbe proprio tra quelle acque, ma sotto forma di pitonessa.
“Alla vigilia della festa del Battista le donne del popolo accorrono numerose alla cripta per consultare l’antica pitonessa che vive nell’acqua. –– Vicino il pozzo si “ascuta” (ascolta) la Sibilla. C’è chi addirittura cade in una specie di trance o delirio mistico, anche se qualcuno dice che questi effetti sono dovuti al fatto che l’acqua non sia troppo potabile”.
“L’ascutu” l’ascolto delle parole dell’oracolo sono essenziali per chi giunge ai piedi della statua portando con se un bagaglio di favori e desideri da chiedere alla sibilla, affinché quest’ultima possa segnare la via più giusta per la buona riuscita di sogni e aspirazioni.
La “cara Sibilla”, come la chiamano i marsalesi viene descritta una donna bellissima con poteri taumaturgici che ascolta paziente le richieste di coloro che si recano da lei per avere responsi e, attraverso rituali cledonomantici, la sibilla parla e risponde per mezzo di particolari segnali che solamente chi fa le richieste potrà comprendere.

Antro delle Sibilla lilibetana a Marsala – Wikipedia – Foto: Dedda71, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

“La sibilla, a differenza delle altre donne presenti nella cultura popolare, pagana –mantiene una lunga tradizione alle spalle. La Sibilla rappresenta un oracolo, un dio. E la Chiesa piuttosto che far scomparire la figura della Sibilla, l’ha quasi sostituita con quella di un santo o di una santa, facendo assorbire da questi i tratti qualificativi. La stessa Pizia viene citata nella Bibbia nel passo in cui si descrive l’incontro del re Saul con una donna dai poteri oracolari di nome Python che prediceva il futuro, appunto dalle sembianze di pitone, come la sibilla”.
Nell’antica leggenda dell’oracolo di Delfi, Pizia era la sacerdotessa che pronunciava gli oracoli in nome di Apollo nel santuario di Delfi proprio nell’omphalos, nell’ombelico del mondo ed aveva, come la Sibilla, la capacità di ascoltare e consigliare coloro che invocavano il suo aiuto.
“Come nell’oracolo di Delfi, anche la grotta della Sibilla è scavata nella roccia-– E non è un caso che la festa a cui fa riferimento la grotta della Sibilla sia quella del San Giovanni Battista. Il battesimo infatti celebrato dal discepolo di Cristo, esorcizza il peccato attraverso l’acqua; acqua che simbolicamente assume questa funzione catartica.
Ancora una volta tra magia, mito e leggenda per un sistema millenario di credenze che continuano a vivere forse in forme differenti da quelle tramandateci, pur sempre continuando in ogni caso a  “stregare”.

Stralcio testo tratto dalla pagina: loscrignodelmistero.webnode sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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