Momo, divinità minore dell’Olimpo greco, figlio del Sonno (Hypnos) e della Notte (Nyx), era la personificazione del sarcasmo e dello scherzo crudele.

Si vuole che gli dèi, irritati per il suo comportamento, lo cacciassero dall’Olimpo.

“Il matto” (Momo), su una carta del gioco ‘minchiate‘, XVIII secolo – Wikipedia, pubblico dominio

Una leggenda narra che, avendo un giorno Atena, Poseidone e Prometeo sottoposto al suo giudizio tre loro opere, la casa, il toro e l’uomo, Momo le criticasse tutte e tre:
la casa, perché non si può trasportarla da un luogo all’altro;
il toro perché ha le corna ai lati della testa anziché sulla fronte e perciò più scomode per colpire;
l’uomo infine perché non ha nel petto una finestra che permetta di sapere cosa c’è nel suo cuore.

Maarten van Heemskerck, 1561 – Momo critica le creazioni degli dei – Gemäldegalerie, Berlino – Wikipedia, pubblico dominio

Momo era solitamente raffigurato come un nano, calvo, nudo e con una maschera in mano. Non trovando nessun difetto in Afrodite, si mise a dire che i sandali della dea scricchiolavano.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…