Nemesi era figlia di Erebo e Notte, quindi sorella, tra gli altri, di Etere, Giorno, Tanato (dio della morte), Ipno (dio del sonno), Eris (dea della discordia).

Gheorghe Tattarescu – Nemesis, la dea della vendetta – Wikipedia, pubblico dominio

Nemesi era divinità ed astrazione allo stesso tempo. In origine era la dea che premiava e castigava gli uomini per i loro meriti o demeriti, successivamente personificò la vendetta degli dei e la punizione per ogni cattiva azione. Perseguitava i malvagi e quelli che non sapevano fare buon uso dei doni avuti dalla sorte. Tormentava senza tregua chi avesse in qualunque modo, turbato l’ordine naturale e sociale della vita, non rispettando le regole.

Nemesis, statua dedicata a Ptollanubis. Marmo, trovato in Egitto, secolo d.C. – Wikipedia, pubblico dominio

In Grecia era oggetto di un culto speciale che, più tardi, l’accolse anche a Roma

La leggenda ci dice che Zeus era innamorato di lei, ma Nemesi rifiutava i suoi favori. Per sfuggirgli si trasformò in una oca selvatica. A sua volta, Zeus si trasformò in un cigno e la raggiunse a Ramnunte.Nemesi depose un uovo, che abbandonò subito. Un pastore lo scoprì e lo portò a Leda, regina di Sparta. La donna lo tenne al caldo, altre versioni indicano che lo mise in un cofanetto, e da quell’uovo nacque la bella Elena.

Come astrazione è citata per la prima volta da Esiodo.
Nemesi (lo sdegno divino), insieme ad Aidos (la vergogna personale), è l’ultima ad abbandonare la stirpe di ferro (l’ultima stirpe degli uomini, la più violenta e corrotta) e la lascia così nel completo dominio del male.

Albrecht Dürer – Nemesis (The Great Fortune) – Wikipedia, pubblico dominio

Personificata come una divinità, con il nome di Rhamnusia, si trova in Ovidio. In questo caso la dea è invocata per punire l’arroganza di Narciso, che rifiuta di concedersi all’amore. E Narciso viene infatti condannato ad innamorarsi dell’immagine di se stesso…

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Stralcio testo tratto dalla pagina: ire-land.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…