Nike o Nice è un personaggio della mitologia greca, personificazione della vittoria, che è per l’appunto la traduzione del termine greco νίκη: viene raffigurata come una donna con le ali, fatto da cui le derivano gli appellativi di Vittoria Alata e di Dea Alata della Vittoria.

Rilievo raffigurante Nike rinvenuto ad Efeso. – Wikipedia, pubblico dominio

Nike è figlia del titano Pallante e della ninfa Stige e sorella di Cratos (Potenza), Bia (Forza) e Zelos (Ardore).
Secondo la mitologia classica, Stige portò i suoi quattro figli da Zeus quando quest’ultimo stava raggruppando gli alleati per la Guerra contro i Titani: Zeus nominò Nike condottiera del suo carro divino, ruolo in cui viene spesso ritratta nell’arte classica greca e nominò tutti e quattro sentinelle del suo trono.

La maggior parte delle altre divinità alate aveva perso le ali prima di giungere al periodo classico greco.

Nike è strettamente connessa ad Atena ed è una delle figure più ricorrenti sulle antiche monete greche.
Nel Partenone di Atene era raffigurata sul palmo della mano di Atena e ad Olimpia nella mano di Zeus.

Fidia, statua di Zeus, rappresentazione di Elis. Si dice che l’originale fosse 12 m di altezza. – Wikipedia, pubblico dominio

Sono state rinvenute diverse sculture che raffigurano una fanciulla (kora) alata, impersonificazione della dea che spicca il volo, suggerendo l’idea della vittoria incontrastata.

La scultura più famosa è la Nike di Samotracia che racchiude tutta la tradizione scultorea classica.

Nike di Samotracia (museo del Louvre) – Wikipedia, pubblico dominio

“La Nike di Samotracia” ritrovata nel 1863 a Samotracia senza testa né braccia (soltanto una mano fu ritrovata nel 1950), viene datata intorno al 190 a.C., epoca in cui i Rodiensi , in guerra contro Antioco III, riportarono una serie di vittorie. La Nike – polena ante litteram – doveva essere collocata sulla prua della nave che ella conduce al successo: il vento la colpisce in pieno, agitando le vesti e incollandole al corpo. Il drappeggio appare quasi barocco, il che giustifica la data piuttosto tardiva attribuita all’opera, ed il vento spinge indietro con forza le ali.
Alta m. 2,75, in marmo di Paros, è senza dubbio una delle opere più importanti e sensazionali di tutta la produzione plastica ellenistica.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: sempliciemozioni.forumfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura… (Questo lavoro è concesso con licenza CC BY 3.0)

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