Nut era la dea del cielo, figlia di Shu, dio dell’aria, e Tefnut, dea dell’umidità. Era una delle divinità dell’Enneade e suo marito era Geb, la terra, con cui ebbe quattro figli – Osiride, Iside, Seth e Nefti.

Nut – Coperchio del sarcofago di Pa-di-Khonsu (XXII/XXIV dinastia) nel  Museo egizio di Milano (situato nel Castello sforzesco). – Wikipedia, foto di Giovanni Dall’Orto, 14 febbraio 2008.

La leggenda narra che Geb e Nut erano in origine uniti, fino a quando Shu li separò, creando lo spazio tra cielo e terra. Originariamente fu la dea del cielo diurno, ma più tardi rappresentò il cielo in generale. Si pensava che il dio-sole, Ra, nel suo viaggio notturno, fosse da lei ingoiato dopo il tramonto, per essere partorito di nuovo all’alba. Nello stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla resurrezione. Come tale si trova spesso raffigurata all’interno dei sarcofaghi.

Nut aveva una relazione particolare con il sole e con le stelle. Gli Egiziani ritenevano che Nut ingoiasse le stelle la mattina, e poi facesse nascere il sole. Durante il giorno, il sole avrebbe viaggiato attraverso il suo corpo, e la sera sarebbe stato anch’esso ingoiato così da permettere alle stelle di uscire fuori dal suo ventre. Questa immagine era paragonata a una scrofa che dava alla luce i suoi porcellini. Nelle sembianze di vacca o di donna, Nut era spesso rappresentata con le stelle sul corpo. Come scrofa era invece raffigurata mentre allattava i suoi “piccoli”. Questo ciclo diurno della morte e della rinascita creava una ovvia connessione tra Nut e i riti funebri egiziani. La camera funeraria e il sarcofago di un re o di un nobile erano spesso decorati con immagini di Nut o di stelle. Talvolta si credeva che il re defunto dimorasse presso la divinità del cielo Nut, che era perciò ritenuta il feretro dei cieli.

Insieme al fratello e consorte Geb, Nut concepì le divinità dei miti di Osiride. Geb, il dio della terra, è spesso rappresentato sotto di lei con un braccio rivolto verso il basso e l’altro sollevato e spesso con il fallo eretto al cielo. Iside e Osiride, rispettivamente la prima femmina e il primo maschio da essi generati, divennero i primi governatori dell’Egitto. I loro fratelli più giovani erano Seth e Nefti.
Seth, dio della distruzione, usurpatore del potere del fratello, sarebbe scaturito selvaggiamente dal ventre di Nut.

Particolare del papiro Greenfield (il Libro dei Morti di Nesitanebtashru). Raffigura il dio dell’aria Shu, assistito dalle divinità Heh dalla testa di ariete, che sostiene la dea del cielo Nut mentre il dio della terra Geb si adagia al di sotto. – Wikipedia, pubblico dominio

Nell’iconografia la volta celeste è rappresentata da Nut, solitamente raffigurata come una donna nuda, ricoperta di stelle, con le mani ed i piedi a terra, inarcata su Geb, dal quale è tenuta lontana da Shu, che la sostiene. I dipinti la raffigurano con un vaso d’acqua sulla testa, presente nel geroglifico del suo nome. A volte si presenta nella forma di una mucca, il cui grande corpo forma il cielo, di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle..

Stralcio testo tratto dalla pagina: isolafelice.forumcommunity sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

.

.