Olimpiade fu una principessa epirota, moglie di Filippo II di Macedonia e madre di Alessandro Magno. Secondo diverse leggende, Olimpiade non avrebbe generato Alessandro con Filippo, che aveva paura di lei e della sua abitudine di dormire in compagnia di serpenti, ma lo generò con Zeus.

Zeus seduce Olimpiade, assunta la forma di un serpente. Affresco di Giulio Romano, Mantova, Palazzo Te. – Wikipedia, pubblico dominio

Lo stesso Alessandro era orgoglioso di queste leggende e preferiva Zeus come padre anziché Filippo.
Secondo la tradizione, Olimpiade da parte di padre discende da Eracle, la madre con lo stesso nome, era figlia di Neottolemo e di Andromaca, nipote quindi di Achille. Ciò formò la base della pretesa di Alessandro di essere considerato il nuovo Achille.

Olimpiade nacque nel 375 a.C. e sposò nel 359 a.C. a 16 anni, Filippo II, partorendo nel 356 Alessandro III, il famoso re macedone. Fu molto legata affettivamente al figlio e questi andò a vivere con lei, dopo che il padre Filippo nel 338 a.C. l’aveva ripudiata per prendere come sposa una nobildonna macedone.

Olimpiade, dal Promptuarii Iconum Insigniorum (1553) di Guillaume Rouillé – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 336 a.C. re Filippo viene assassinato da un ufficiale della sua guardia durante le nozze della figlia Cleopatra con il re Alessandro I d’Epiro. Secondo il racconto tradizionale di Plutarco pare che sia Olimpiade che il figlio Alessandro fossero a conoscenza della congiura.

Dopo la morte del padre, Alessandro viene acclamato re dall’esercito. All’età di 20 anni si impegna da subito per consolidare il suo potere. Olimpiade collaborò con il figlio all’eliminazione dei possibili rivali al trono: furono uccisi circa cimque presunti rivali e Olimpiade costrinse al suicidio la nuova moglie del marito, Euridice.
Quando le città greche si ribellarono, Olimpiade ebbe contrasti con il figlio per ragioni non chiare; comunque dopo che nel 335 a.C. aiutò a reprimere la ribellione, Alessandro allontanò dal potere la madre.

All’epoca della nascita di Alessandro, sia la Macedonia che l’Epiro sono ritenuti stati semibarbari, alla periferia settentrionale del mondo greco. Filippo vuole dare al figlio un’educazione greca e, dopo Leonida e Lisimaco di Acarnania, sceglie come suo maestro il filosofo greco Aristotele (nel 343 a.C.), che lo educa insegnandogli la scienza e l’arte, gli prepara appositamente un’edizione annotata dell’Iliade. Aristotele resterà legato a re Alessandro per tutta la vita, sia come amico che come confidente.

Gerard Hoet – Olimpia presenta il giovane Alessandro Magno ad Aristotele – Wikipedia, pubblico dominio

Tra i numerosi aneddoti che riguardano il mito di Alessandro Magno vi è quello in cui si narra che da giovane, all’età di dodici o tredici anni, riesce a domare da solo il cavallo Bucefalo, regalatogli dal padre: il modo in cui doma il cavallo si basa sull’arguzia di avere colto la paura dell’animale per la propria ombra; Alessandro lo mette così con il muso rivolto verso il sole prima di salire sulla sua schiena.
C’è anche un’altra particolare unicità fisica che è passata alla storia: Alessandro aveva un occhio di colore azzurro e uno di colore nero.
Grazie alle sue imprese passerà alla storia come Alessandro il Grande (o Magno) e verrà considerato come uno dei più celebri conquistatori e strateghi della storia.
Dopo la morte di Alessandro fu fatto re Filippo Arrideo (352 a.C. – 317 a.C.), figlio illegittimo di Filippo II. Si usurparono così i diritti del figlio postumo di Alessandro Magno, Alessandro IV (323 a.C. – 309 a.C.). Olimpiade si alleò con Poliperconte e nel 317 a.C. organizzò una congiura contro Filippo Arrideo; la congiura riuscì ma Olimpiade fu perseguitata per regicidio e nel 316 a.C. vista l’impossibilità di salvezza, si suicidò. Aveva 59 anni.

Stralcio testo tratto dalla pagina: terralab.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura….

 

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