Henry Correvon: Orchis morio – Album delle orchidee – Wikipedia, immagine No restrictions

Orchis era un giovane greco, bellissimo e molto intraprendente con le donne.
Figlio di una ninfa e di un satiro, pensava di potersi permettere tutto, e forte della sua bellezza si dava alla pazza gioia con le giovanette più affascinanti e graziose.

Un giorno fu invitato ad una delle grandi e sontuose feste del dio Bacco, ma in tale occasione tentò persino di violentare una delle sue sacerdotesse. Fu un indegno sacrilegio!

Orchis pensava di potersi sottrarre alla vendetta della potentissima Moira che puniva gli abusi causati dal desiderio di onnipotenza, ma non ebbe scampo e dunque fu dato in pasto alle belve feroci.

Gli dei dell’Olimpo non vollero permettere che del bellissimo Orchis si perdesse anche il ricordo e si adoperarono per far crescere dai suoi resti, una pianticella che riproducesse nella parte sotterranea, proprio le sue appendici anatomiche maschili, causa della sua fine.
Spuntò così la prima orchidea…

Qualche anno più tardi Teofrasto immortalò Orchis, il giovane focoso e bello, nella sua Historia Plantarum.

Teofrasto è considerato il più grande botanico dell’antichità: in Historia Plantarum (Ricerche sulle piante) classifica le piante in alberi, frutici, suffrutici, erbe, classificando poi ulteriormente all´interno di questi grandi raggruppamenti per genere e specie.
La puntigliosa descrizione e classificazione di Teofrasto, basata sulla teoria del paragone delle forme, include anche strane piante con due tubercoli rotondeggianti alla base dell’apparato radicale. I tuberi presi in esame assomigliano agli attributi riproduttivi dell’uomo. “Orchis” in greco significa appunto “testicoli” da cui il significato del nome.
Questa caratteristica ha contribuito ad alimentare credenze popolari che attribuivano loro, erroneamente, poteri afrodisiaci e curativi della sterilità femminile.

Stralcio testo tratto dalla pagina: orchids.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…