Peito (in greco antico: Peithó) è la divinità o daimona della mitologia greca personificante la persuasione, della seduzione e della “persuasione retorica”.
La personificazione della Persuasione (Suada o Suadela presso i Romani), era venerata come divinità a Sicione, ove in suo onore fu costruito un tempio nell’agorà.
Peito occorre anche come nome di altre divinità, come Afrodite, il cui culto si diceva introdotto ad Atene da Teseo, quando unì le comunità di campagna in città, e di Artemide.
Ad Atene la statua di Peito e Afrodite Pandemos erano collocate molto vicine, ciò anche a Megara, ove la statua di Peito era situata nel tempio di Afrodite, per questo le due divinità vanno ritenute come strettamente connesse, o, forse, l’una semplicemente come un attributo dell’altra.
Spesso compare, con le Cariti, tra le divinità che accompagnano Afrodite. Gli altri due geni a lei associati sono Eros e Himeros.
Peito passava per essere nato dagli amori del Tempo (Crono) e di Astarte (Afrodite), oppure da quelli di Afrodite e di Ermes.
Indicata da Eschilo come la figlia di Ate, Alcmane la nomina come sorella di Tiche ed Eunomia.
Peito era anche uno dei Gamelii, le cinque divinità che presiedevano i matrimonii (le altre quattro erano Zeus, Era, Afrodite e Artemide)
Secondo la teogonia di Esiodo Peito è una delle Oceanine, figlia del titano Oceano e della titanide Teti. Si sarebbe unita con Argo.
Euripide nell’Oreste la dice moglie di Foroneo e madre di Egialeo e Api.
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