Peito (in greco antico: Peithó) è la divinità o daimona della mitologia greca personificante la persuasione, della seduzione e della “persuasione retorica”.
La personificazione della Persuasione (Suada o Suadela presso i Romani), era venerata come divinità a Sicione, ove in suo onore fu costruito un tempio nell’agorà. 

Peito (a sinistra) con Eros e Venere con Anteros, Affresco pompeiano, I sec. dc. – Wikipedia, pubblico dominio

Peito occorre anche come nome di altre divinità, come Afrodite, il cui culto si diceva introdotto ad Atene da Teseo, quando unì le comunità di campagna in città, e di Artemide.
Ad Atene la statua di Peito e Afrodite Pandemos erano collocate molto vicine, ciò anche a Megara, ove la statua di Peito era situata nel tempio di Afrodite, per questo le due divinità vanno ritenute come strettamente connesse, o, forse, l’una semplicemente come un attributo dell’altra.

Marc-Charles-Gabriel Gleyre – Venus Pandemos, 1852 – Wikipedia, pubblico dominio

Spesso compare, con le Cariti, tra le divinità che accompagnano Afrodite. Gli altri due geni a lei associati sono Eros e Himeros.
Peito passava per essere nato dagli amori del Tempo (Crono) e di Astarte (Afrodite), oppure da quelli di Afrodite e di Ermes.

Indicata da Eschilo come la figlia di Ate, Alcmane la nomina come sorella di Tiche ed Eunomia.

Peito era anche uno dei Gamelii, le cinque divinità che presiedevano i matrimonii (le altre quattro erano Zeus, Era, Afrodite Artemide)

Secondo la teogonia di Esiodo Peito è una delle Oceanine, figlia del titano Oceano e della titanide Teti. Si sarebbe unita con Argo.

Euripide nell’Oreste la dice moglie di Foroneo e madre di Egialeo e Api.

 

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