Parliamo di uno dei personaggi storici più controversi, oscuri e chiacchierati mai esistiti: Silvestro II, il Papa che alcuni hanno a più riprese accusato di esoterismo ed altri di aver intrattenuto addirittura rapporti col Diavolo che sarebbe stato artefice della sua ascesa al soglio pontificio…

Illustrazione tratta da: “Storia dei sommi pontefici romani” di Artaud de Montor – Wikipedia, pubblico dominio

Silvestro II, al secolo Gerberto di Aurillac nasce nel 950 da una famiglia poverissima in un villaggio dell’Alvernia, zona della Francia notoriamente definita come “la terra dei maghi“; in tenera età rimane orfano e in conseguenza di ciò viene accolto nel monastero di Saint-Géraud dove ben presto ha modo di distinguersi per una viva intelligenza anche se il suo carattere vivace lo porta in più occasioni ad avere problemi con i quieti monaci.

Giovanissimo Gerberto si reca in Spagna, nazione all’epoca governata dai musulmani e, cosa inaudita per un sacerdote cattolico del tempo, segue a Cordova gli insegnamenti degli eruditi arabi e si appassiona alla cultura islamica. In questo periodo il giovane entra in contatto con il mondo delle arti magiche e per far ciò non esita ad abiurare la fede cristiana e a sottoporsi ad arcane pratiche di iniziazione. 

Cosa Gerberto apprenda dagli studiosi musulmani non lo sapremo mai di certo però, una volta ritornato in Francia, si guadagna immediatamente la fama di uomo più dotto dei suoi tempi al punto di venire nominato precettore del figlio dell’Imperatore, addirittura su segnalazione di Papa Giovanni.

La sua immensa conoscenza ed intelligenza fanno si che Gerberto attiri rapidamente su di sé le invidie e l’inimicizia di molte persone: in conseguenza di ciò è costretto a trasferirsi a Reims.

Nel 999 viene nominato arcivescovo di Ravenna e qualche mese dopo, il 2 aprile, diviene Papa col nome di Silvestro II; da questo momento in poi governa la chiesa con enorme fermezza, esemplare rettitudine e, soprattutto, con grande umanità sino al 12 maggio 1003 giorno della sua dipartita.

Ritratto di Papa Silvestro II nella Basilica di San Paolo fuori la Mura, Roma – Wikipedia, pubblico dominio

Quella che abbiamo delineato sino ad ora potrebbe sembrare la banalissima biografia di un normale personaggio storico, ma molti sono i misteri e le leggende che avvolgono la figura di Silvestro II, il Papa a cui spettò l’incombenza di traghettare il genere umano nel temuto Anno Mille.

31 dicembre 999: la Basilica di San Pietro è stracolma di fedeli inginocchiati, con la testa cosparsa di cenere, che in preda al terrore e alla disperazione attendono la fine del mondo al cospetto del Papa intento a celebrare quella che si teme possa essere l’ultima messa… il Papa in questione è il nostro Silvestro II e non sembra affatto casuale che proprio lui, con il suo oscuro passato, si trovi ad officiare la messa più inquietante della storia… Ma cosa si nasconde nel passato di Silvestro II? 

Lo hanno accusato di essere un mago, per alcuni era un eretico, in molti lo hanno definito un genio assoluto ma c’è chi ha visto in lui addirittura l’Anticristo fattosi uomo: vediamo di scoprire qualche cosa di più sul suo conto.
Un momento cruciale nella storia di Silvestro II è rappresentato dal suo fantomatico incontro con la Fata Meridiana. Si narra che in Gioventù Gerberto riuscisse a distinguersi per le sue capacità, per il suo carattere e per la volontà di superare in intelligenza e nel parlare tutti gli studenti della scuola di Reims; nonostante la sua superiorità, egli rimane turbato dalla bellezza di una fanciulla, che riesce a stregarlo: unico desidero del giovane diventa quello di conquistarne il cuore. 
Per questa ragione egli dissipa tutte le sue ricchezze e si copre di debiti e di ridicolo; un giorno però, vagando da solo in un bosco, disperato per lo stato in cui versa vede apparire davanti a se la Fata Meridiana che in cambio della sua fedeltà, promette al giovane ricchezza, dignità, onore e gloria. 
Dapprima impaurito, poi rassicurato, Gerberto accetta: ha così ha inizio la leggenda sui legami di Silvestro II con l’occulto. 
Il giovane si risolleva di colpo dalle terribili condizioni in cui si trova ed ottiene tutto quello che aveva sempre desiderato; Meridiana lo aiuta a raggiungere anche l’illuminazione della mente con studi notturni e pratiche segretissime. 

Papa Silvestro II e il Diavolo – Illustrazione dal Cod. Pal. germ. 137, Folio 216v Martinus Oppaviensis, Chronicon pontificum et imperatorum – ~1460 – Wikipedia, pubblico dominio

In questa leggenda compaiono tantissimi elementi tipici della cultura medievale come l’amore passionale e struggente nei confronti di una donna-strega, che si rivela non degna di questo sentimento; la distruzione fisica e morale del personaggio centrale ed infine l’intervento esterno, divino o diabolico, che fa cambiare direzione al corso della storia del protagonista. 
La figura di Meridiana può essere considerata una metafora: lo studio e la brama di conoscenza porteranno Gerberto a trovare la sua strada. Egli non si preoccupa di abiurare la sua fede: gli interessa solamente raggiungere la perfetta conoscenza in piena libertà morale e religiosa. 
Il rapporto con la Fata continua fino a che ella non gli predice il giorno della sua morte: questa gli rivela che avverrà solo quando “dirà messa in Gerusalemme”.

Reale o no, dopo tale l’incontro la salita al potere di Gerberto risulta veloce ed inarrestabile.

Uno degli interrogativi più inquietanti che si aggirano attorno alla controversa figura di Silvestro II è quello relativo all’esistenza di tracce del suo presunto patto con il diavolo, indubbiamente va messo in evidenza che la nomina a Papa di Gerberto suscita un enorme spavento in gran parte del mondo ecclesiastico come testimoniano ad esempio le parole del Vescovo di Worms che, animato da pura angoscia, scrive: 

Gli affidano le chiavi della Chiesa di Roma perché stringa patti col Maligno, perché si allei con Asmodeo, Abadon e con Astaroth, per combattere insieme a questi gli altri Spiriti Mendaci, contro Mammon il Seduttore e contro i Vasi di Scelleratezza, contro Meririm, Behemoth, Sammael e Belzebub. Egli, il mago, il negromante, è ora divenuto pontefice, a condurre scellerati negozi con il Potere Inquietante, insinuando tenebre spesse nelle nostre deboli menti, blandendole con la sua vana saggezza, la sua falsa sapienza, la sua cupa furbizia. Eccolo, il segno. Sarà dunque un francese, il primo francese sul trono di Pietro, a farci rotolare nell’abisso finale, provocando con i suoi arditi disegni l’ira del padre, un’ira senza rimedio“.

Ma la messa dell’Anno Mille è il punto di svolta. Silvestro, di fronte alla possibile fine del mondo, decide di rompere il suo presunto patto demoniaco e mette a punto un piano: poco prima della mezzanotte dell’ultimo giorno del 999 sposta il calendario in avanti, e cancella, di fatto, l’Anno Mille. Un banale trucco matematico, che sembra funzionare. 
Ma la vendetta diabolica non tarda ad arrivare. Si avvera la profezia: Silvestro dice messa a Roma in Santa Croce in Gerusalemme e muore. Esiste però anche un’altra versione dei fatti che lo vuole ucciso dai nobili romani e dato in pasto ai cani.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: perstorie-eieten.blogspot sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

.

.