Nei primi anni al Carmelo, Teresa ebbe come guida spirituale il gesuita padre Almire Pichon, uomo di profonda fede che, tuttavia, rimase accanto a lei solo per poco tempo: presto partì per il Canada, e con Teresa mantenne un rapporto fatto di poche lettere, poi purtroppo andate perdute.
Eppure, anche in quel breve legame, padre Pichon lasciò alla giovane carmelitana un insegnamento che avrebbe segnato tutta la sua vita: non appoggiarsi troppo sugli uomini, ma fare di Cristo stesso il suo vero maestro.
«Figlia mia, che Nostro Signore sia sempre il suo Superiore e il suo maestro di noviziato.»
Queste parole, che avrebbero potuto sembrare un distacco, furono per Teresa motivo di gioia. Non le pesarono, anzi la spinsero a rivolgersi con più fiducia al Signore, lasciandolo guidare la sua anima. Da allora, Cristo divenne per lei non solo lo Sposo, ma anche il “Direttore dei direttori”, l’unico in grado di orientarla nel cammino della santità.

Stampa di ‘Santa Teresa di Gesù Bambino” – Wikipedia, pubblico dominio
Naturalmente Teresa non trascurava il rapporto con le sue superiore: amava definirsi per loro un “libro aperto”. Ma la convinzione che la vera guida fosse lo stesso Gesù la rese libera da ogni paura e più salda nelle prove interiori.
Il consiglio di padre Pichon fu un punto di svolta: Teresa scoprì che non occorreva avere grandi guide umane, perché il Maestro era già accanto a lei. Una certezza che l’avrebbe sostenuta nei momenti di oscurità e di dubbio.




