Nel febbraio del 1893, al Carmelo di Lisieux si tennero le nuove elezioni. Dopo anni difficili e una grave epidemia, la comunità scelse come priora Pauline Martin, la sorella di Teresa, che prese il nome religioso di Madre Agnese di Gesù.
Una delle prime decisioni della nuova priora fu di nominare l’ex priora, Madre Maria di Gonzaga, maestra delle novizie. Ma poiché il compito era impegnativo e Madre Gonzaga non godeva di grande equilibrio, le fu affiancata Teresa come vice-maestra. Di fatto, Teresa divenne la guida delle giovani carmelitane, incarico che avrebbe mantenuto fino alla morte.

Copertina di Santa Teresa di Gesù Bambino, Storia di un’anima scritta da sola – Wikipedia, pubblico dominio
Per lei fu un ruolo importante: poteva trasmettere la sua “piccola via” fatta di fiducia e abbandono, senza grandi gesti, ma nella semplicità della vita quotidiana. Più che con lunghe istruzioni, educava con l’esempio, mostrando che la santità non è riservata a pochi eroi, ma a chi sa amare nelle piccole cose di ogni giorno.
«Non potevo più vivere nella via del timore, ma solo in quella dell’amore.» (Ms A, f.80 v°)
Diventando maestra delle novizie, Teresa non solo maturò nella sua vocazione, ma iniziò a lasciare un segno profondo nel cuore delle nuove generazioni di carmelitane. Era un compito nascosto, ma proprio lì fioriva la sua missione di testimone dell’amore misericordioso di Dio.




