Papa Giovanni Paolo II è stato il Papa più amato da tutti, che ha fatto della sua capacità di comunicare un punto di forza, ripreso oggi da Papa Francesco, dopo che questa tradizione si era un po’ persa con Ratzinger. Non è stato solo un uomo ma anche una persona di Dio: quali sono i miracoli avvenuti grazie al Papa polacco? Un bambino che guarisce da un tumore ai reni. Una donna che riapre gli occhi dopo che è stata dichiarata morta, sono solo due dei 251 episodi inspiegabili contenuti nel fascicolo di Karol Wojtyla. Anche se prima di poter parlare veramente di prodigi occorrono sempre studi approfonditi e indagini mediche. Per evitare che si gridi al miracolo inutilmente. .

 

Il miracolo della suora francese 

Il primo miracolo di Papa Wojtyla è stato la guarigione di una suora francese, Marie Simon Pierre Normand, che era affetta dalla stessa malattia del Santo Padre, il Parkinson. Questa malattia è degenerata negli anni e ha iniziato a farsi sentire sempre di più, compromettendo anche lo svolgimento di semplici azioni quotidiane. La malattia ha colpito la parte sinistra del corpo suo cosicché la suora, essendo mancina, ha smesso di scrivere. 
Alla morte del Papa, la congregazione alla quale apparteneva la suora ha deciso di iniziare a pregare per chiedere l’intercessione di Giovanni Paolo II. 
Così un giorno, proprio quando la suora si era ormai arresa all’incombere della malattia, è avvenuto il miracolo. Era Il 2 giugno del 2005 e la religiosa aveva appena chiesto alla sua superiora di esonerarla dal suo lavoro di infermiera. La superiora però la invitò a scrivere su un foglio il nome di Giovanni Paolo II. Come era comprensibile a causa della malattia il risultato fu uno scarabocchio incomprensibile. Tuttavia la sera la suora sentì una voce che le diceva di scrivere di nuovo il nome di Giovanni Paolo II, questa volta il risultato fu ben diverso perché il nome era leggibile e da allora non ebbe più dolori lancinanti, non prese più farmaci e la suora si dedicò a tanto lavoro e preghiera. .

Il piccolo David

Il piccolo David, un bambino di nove anni, ricoverato all’ospedale di Danzica per un tumore ai reni, che non dava speranze di guarigione
L’intervento chirurgico era sconsigliato, perché ritenuto inutile, ma i genitori insistono per la salvezza del figlio e quindi i medici cedono e operano ugualmente il bambino, che purtroppo peggiora. Ai genitori non resta che la preghiera, quindi accanto al letto del piccolo David, invocano in continuazione l’aiuto di Giovanni Paolo II
Anzi maturano una pazza idea: portare il loro bambino davanti alla tomba del Papa. Sono le 17,40 del 29 agosto 2006quando la famiglia arriva davanti alla Basilica di San Pietro e scendono nella Grotta dei Papi. Con mamma e papà David prega sulla tomba di Papa Wojtyla e poi il bambino ritorna sulla barella con cui è venuto. 
Appena fuori dalla basilica,
 David chiede di fermarsi: ‘Fatemi scendere, voglio camminare!’, dice. Nessuno ha nemmeno il tempo per stupirsi di quella richiesta. Il bambino è già sceso dalla barella e si sta dirigendo verso il centro della piazza. Impossibile! È ridotto pelle e ossa, ma David chiede qualcosa da mangiare. I genitori scoppiano a piangere, vedendo il loro bambino che quasi corre, tenendosi i pantaloni con le mani: è talmente dimagrito che non gli stanno su da soli. La loro supplica è stata accolta.

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La sconvolgente storia della signora Eva

Da Danzica ci spostiamo a Houston dove vive una coppia di pensionati, Marian ed Eva. 
Nel settembre 2007Eva viene ricoverata in ospedale per una violenta e inspiegabile crisi respiratoria. Le analisi rilevano una crisi ovarica, ma niente in relazione con la crisi respiratoria. 
Qualche giorno dopo Eva ha una nuova crisi. Portata di nuovo all’ospedale le diagnosticano un embolo polmonare e per i medici alla donna rimangono solo poche ore di vita
Al marito crolla il mondo addosso, all’inizio rimane pietrificato e poi corre nella cappella dell’ospedale: qui prega Giovanni Paolo II. Quasi non osa chiedere la guarigione della moglie, ma che almeno gli sia data la forza di sopravvivere al dolore della perdita di Eva, la donna con cui ha condiviso più di trent’anni di amore. 
Quando torna in rianimazione la linea del cuore è piatta. Marian piange tutte le sue lacrime e dopo qualche minuto si avvia all’uscita: non vuole assistere alle ultime operazioni che gli infermieri devono fare sul corpo senza vita di sua moglie. Un medico lo ferma appena in tempo e gli urla: ‘Sua moglie è viva!. Ha riaperto gli occhi e ha chiesto di lei: non può andare via!’
Quando rientra in ospedale Eva lo aspetta sorridente nel lettino della rianimazione
. Intorno ai due, un gruppo di medici: non si spiegano come possa essere accaduto tutto ciò.

Il giorno dopo Eva viene nuovamente sottoposta a una fitta serie di esami. I medici vogliono vederci chiaro, cercare di capire che cosa è successo. Durante le analisi, la scoperta sconvolgente: della cisti ovarica non c’è più traccia e nemmeno dell’embolo. Il cuore? Come se non avesse mai avuto alcun problema. 
Alcuni medici parlano di episodio ‘sconvolgente’
, altri osano pronunciare la parola ‘miracolo’, ma tutti concordano su un’espressione: ‘È un caso di resurrezione da morte accertata dalle macchine’.

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: eitel.forumcommunity sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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