Gentili lettori, ho letto questo interessante e breve saggio su umsoi.org e lo riporto su questo sito perchè possa fungere da base per un personale stimolo ad un interiore momento di riflessione.

Il libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le proprie scelte, tipicamente perseguite tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta è liberamente determinata.

Più specificamente con il termine libero arbitrio si indica la capacità di giudicare e prendere decisioni in modo completamente autonomo, liberi da necessità e costrizioni esterne.
Per essere libera, una scelta non deve avere dietro di sé alcunché che la determini o che ne guidi il percorso, sia direttamente che indirettamente.
Ciò si contrappone alle varie concezioni secondo cui questa possibilità sarebbe in qualche modo predeterminata da fattori sovrannaturali (destino), o naturali (determinismo), per via dei quali il volere degli individui sarebbe prestabilito, si parla allora a seconda dei casi di predestinazione.

.

Il libero arbitrio secondo Sant’Agostino
Ecco allora che il problema del male si connette con quello della libertà umana. Se l’uomo non fosse libero, egli non avrebbe meriti, né colpe. Il dilemma che si pone con questa affermazione è se esista il libero arbitrio oppure la predestinazione, problema che si è venuto a creare in seguito al peccato originale: Dio, che è onnisciente e conosce il futuro, ha dato piena libertà all’uomo, ma sa che, lasciandolo libero, questi peccherà. Dio potrebbe anche intervenire per impedirglielo, ma non lo fa per non interferire col suo libero arbitrio; l’uomo, così peccando, ha commesso il peccato originale, con cui ha compromesso la propria libertà, volgendola contro se stessa.

Pinturicchio, Sant’Agostino tra i flagellanti (Wikipedia – Pubblico dominio)

Sebbene egli sia divenuto indegno di ricevere la salvezza, Dio, conoscendo le sue possibili scelte verso il male o verso il bene, dona ad alcuni, con la Grazia, la possibilità di salvarsi, mentre ad altri lascia la libertà di dannarsi; tuttavia, questa non è una scelta divina arbitraria, ma è semplicemente la prescienza di Dio che, nell’eternità (cioè oltre il tempo), vede coloro che possono ricevere la Grazia e coloro che non possono.
Questi ultimi anche se la ricevessero non solo non si salverebbero, ma si dannerebbero ancor più.

Per Agostino dunque la volontà di Dio precorre semplicemente la volontà dell’uomo, non la costringe, poiché tale nostra volontà è l’unica davvero che ci renda meritevoli della salvezza o della dannazione; infatti, anche se nessun uomo potrebbe salvarsi con la sola propria volontà, coloro che potrebbero salvarsi vengono soccorsi dalla Grazia divina, che li aiuta nella loro predisposizione.

Fondamento della libertà umana è dunque per Agostino la Grazia divina, perché solo con la grazia l’uomo diventa capace di dare attuazione alle proprie scelte morali. Va distinto in proposito il libero arbitrio, che è il desiderio di scegliere in linea teorica tra il bene e il male, dalla libertà, che è invece la volontà di mettere in pratica queste scelte.

.

Holbein il Giovane, Ritratto di Erasmo – Wikipedia, pubblico dominio

Erasmo da Rotterdam, invitato ripetutamente a prendere posizione sul Luteranesimo, si decise a scrivere questa opera per definire la sua posizione nei confronti del problema della libertà dell’uomo e quindi della sua responsabilità di fronte a Dio e del suo rapporto con la Chiesa cattolica, rivalutando nel contempo, nei confronti di quest’ultima, i valori dell’individuo.
Il problema del libero arbitrio alla fine del XV secolo si era fatto pressante sotto i colpi inferti da Martin Lutero e dalle sue considerazioni sul servo arbitrio. In pratica per Lutero l’uomo non poteva nulla per ottenere la redenzione e a nulla servivano, quindi, le opere e la carità e di conseguenza la funzione mediatrice della Chiesa tra l’uomo e Dio attraverso i sacramenti.
Questa visione luterana era tipica di un clima culturale e intellettuale che segnavano la fine dell’Umanesimo e il tramonto del concetto di Homo faber ipsius fortunae (Ognuno è artefice della propria sorte)

.

La filosofia cattolica ha sempre affermato che l’uomo ha una volontà libera: libero arbitrio. All’uomo spetta la scelta, libera, inauditamente libera, di obbedire a Dio o di ribellarsi a Lui. All’uomo non compete la capacità di sostituirsi a Dio nella definizione di bene e male.

Nessuna libertà di coscienza può offrire una patente di buona condotta ad azioni malvagie, anche se compiute in coscienza.
Affermare che la coscienza dell’uomo è libera nel senso che sta a lei definire il bene e il male ha come presupposto la negazione della verità.
Mancando una verità oggettiva valida, la libertà non è più adesione alla verità, ma possibilità di fare quanto ritenuto giusto secondo criteri che variano nel tempo e nello spazio.
Non è più la verità che rende liberi ma la mancanza di verità che rende liberi in coscienza.

La Massoneria proclama il libero arbitrio dell’uomo e lo esalta ritenendo  che l’uomo è l’artefice del proprio destino. Pico della Mirandola, che ha esercitato una certa influenza sulla Massoneria, ebbe a scrivere: tu senz’essere costretto da nessuna limitazione, potrai determinarla da te medesimo, secondo quell’arbitrio che è posto nelle tue mani….

 

Stralcio testo tratto dalla pagina: umsoi.org sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

 

.