Sappiamo che l’Antica Madre è al di spora di ogni concettualità umana. Essa oltre ad essere immortale esiste da sempre, e Lei stessa ha generato anche il Tempo, come noi lo intendiamo o lo percepiamo.

Pieter Paul Rubens – Allegoria dell’Eternità – Wikipedia, pubblico dominio

Poiché il Tempo è uno dei suoi Figli, non potremmo mai concepire come sia “nato” l’universo e tutto ciò che noi percepiamo.
La mente umana non può comprendere l’inconcepibile.

Dovremmo allora accettare delle approssimazioni… (come accettare che 1 mela + 1 mela faccia 2 mele. Questa semplice somma è valida soltanto se noi accettiamo con approssimazione che le due mele siano uguali e che la somma la si faccia in un termine di tempo molto limitato…)

Quindi accettiamo l’approssimazione per assurdo che vi sia un “Inizio Cosmico” in cui l’Antica Madre sia sola…. Ovviamente ci accorgiamo subito che stiamo facendo delle approssimazioni quasi assurde. Ecco che dobbiamo ricorrere ad un simbolismo inesatto (quindi Falso) per cercare di concepire qualcosa di simile alla Verità.

L’Antica Madre può naturalmente replicarsi: quindi riprodurre un’altra Se Stessa.
Contrariamente al concetto del Dio maschile che non è in grado di riprodursi per mancanza di una Dea, noi Politeisti abbiamo un concetto diverso, ma che è presente in Natura anche nelle cellule biologiche.

Ovviamente si potrebbe obiettare che l’Antica Madre sia un Essere infinito. Ciò è vero, ma si tratta di una Entità puramente spirituale, quindi non materiale e non con delle dimensioni fisiche.

Dato che le dimensioni corporali non esistono non può esserci un problema di spazio, poiché lo spazio è un concetto legato al termine di dimensioni materiali.

Se l’ipotesi del fatto che l’Antica Madre si sia ad un certo punto replicata, è possibile anche che si sia replicata un numero enorme di volte, senza che ciò abbia determinato alcun processo negativo, poiché le repliche dell’Antica Madre son repliche perfette.

Ma può darsi che la replicazione di Se Stessa non abbia portato a nessun cambiamento significativo dell’Esistente Spirituale, o forse per qualche motivo, Lei ha pensato ad un “Mondo” più limitato ed imperfetto.

Ipotesi, ovviamente, ma ad un certo punto realmente si innescano delle forze che portano verso un mondo (od Universo) materiale. Ovviamente prima del “materiale” “concreto” ci devono essere delle forze energetiche che sono “semi-materiali” ma che serviranno, nelle fasi successive, a dare una “struttura” alla materia.

Quindi ecco che queste “Energie” o “Forze” vengono interpretate dai Miti o Dei Primordiali, che ci consentono di concepire l’idea dell’inizio della formazione dell’Universo Materiale che, nel caso della mitologia greca, ci porta ad un iniziale Caos.

Immagine che rappresenta il Caos Magnum, il ‘grande abisso’ (Luca 16:26). Intarsi nel coro di Santa Maria Maggiore, Bergamo. Opera di Giovan Francesco Capoferri su un progetto di Lorenzo Lotto. – Wikipedia, pubblico dominio

Per Esiodo il Caos non era concepito come una divinità vera e propria, ma piuttosto come uno stato di “cose” primordiali. Una condizione di “non materia” in cui le potenzialità materiali o dell’esistere erano presenti.
Caos era il “vuoto” che improvvisamente si spalancò… (vai alla pagina: La nascita degli Dei)

Stralcio testo tratto dalla pagina: anticamadre.net sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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