Secondo la leggenda, durante la tirannia dei decemviri (sec. V a. C.), uno di questi, Appio Claudio, non essendo riuscito a sedurre Virginia, la bella figlia di un centurione a nome Virginio, che si trovava con l’esercito sul monte Algido, la fece dichiarare dal tribunale schiava di un suo cliente, Marco Claudio.

Sandro Botticelli – La storia della Virginia – Accademia Carrara, Bergamo – Wikipedia, pubblico dominio

Approfittando dell’assenza del padre di Virginia, Appio affidò la ragazza alla custodia di Marco Claudio, ma Icilio, il giovane a cui era stata promessa in matrimonio, apparve con lo zio Numitorio e impedirono che cadesse nelle mani di Marco Claudio, in attesa dell’arrivo del padre.
Appio inviò messaggi ai comandanti dell’esercito perché impedissero all’uomo di partire, ma Virginio riuscì ugualmente a tornare e condusse la figlia al foro, vestita a lutto.
Appio dichiarò che Virginia era una schiava e doveva essere consegnata al suo legittimo proprietario e Marco Claudio cercò di toglierla dalle braccia del padre. Virginio cercò di resistere ma vide avvicinarsi un gruppo di uomini armati. Allora fece mostra di obbedienza e chiese qualche minuto da trascorrere con la figlia. Rapidamente la portò in una macelleria che si trovava nei pressi e la uccise colpendola al cuore, maledicendo Appio, e dichiarando che la morte era preferibile al disonore.

Camillo Miola – Uccisione di Virginia (1882). Napoli, Museo di Capodimonte – Wikipedia, pubblico dominio

Il suo gesto disperato sollevò il furore del popolo, che rovesciò il governo decemvirale ricostituendo la repubblica.

Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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