Hieronymus Bosch – Ascesa all’Empireo, Gallerie dell’Accademia, Venezia – Wikipedia, pubblico dominio

“Ascesa all’Empireo” è uno dei quattro dipinti appartenenti alla serie delle “Visioni dell’aldilà”, prevalentemente attribuito a Bosch, realizzato nel 1500-04 e custodito nel Palazzo Ducale di Venezia.
La composizione in esame, tra le quatto della serie a cui appartiene, è quella più struggente, soprattutto per l’eccezionale e fantastico ingresso a struttura cilindrica che mi ha ricordato la visione di una classica esperienza di pre-morte (la luce bianca, il tunnel etc.)

L’esperienza di pre-morte (Near-Death Experience) è una sensazione particolarmente intensa e carica di emozioni che alcuni soggetti vivono nel momento in cui sentono di essere in prossimità della morte. Tale sensazione è accompagnata da visioni in genere costituite da una luce in fondo a un tunnel, sensazioni di benessere e l’impressione di abbandonare il proprio corpo e di osservarlo da un’altra prospettiva. Alcuni pazienti, usciti da una situazione di coma, affermano di avere osservato se stessi da un angolo della sala di ospedale mentre i medici operavano su di loro; altri raccontano di avere visto il proprio corpo giacente per terra mentre veniva soccorso dopo esser stati coinvolti in un incidente automobilistico.
Questa esperienza rappresenta per molti una delle prove dell’esistenza sia di un’anima in grado di rendersi autonoma, che di un al di là verso il quale quest’anima cerca di dirigersi.

In internet abbondano i post con descritte esperienze NDE e molti uomini di scienza cercano di spiegare l’argomento catalogandolo come “esperienze ritenute insolite ma inquadrabili nell’ambito dei naturali processi psicofisiologici“.
In ogni caso, non importa se non volete credere a queste a questi fatti e certamente ci sono tanti ciarlatani, imbroglioni che speculano sulle disgrazie della gente, ma ci sono anche persone per bene che hanno avuto o continuano a vivere queste esperienze particolari ed è gente che non cerca notorietà, nè vuole arricchirsi a scapito degli altri!
C’è poi, chi semplicemente vuole raccontare quello che gli è accaduto… e ciò che ha imparato.
Ci sono tantissime pubblicazioni che parlano di questi temi: si possono leggere, confrontare e criticare.
Ma, alla fine della vita, per tutti c’è la morte, che lo accettiamo o no! Questa incognita ci fa una gran paura e allora, perché non far tesoro delle appaganti esperienze altrui?
Storie che, oltretutto, ci vengono raccontate gratuitamente!

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Stralcio testo tratto dalla pagina: cicap.org sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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