Francobollo Tomasi di Lampedusa 2007 – Copyright Wikipedia

Giuseppe Tomasi di Lampedusa – Wikipedia, pubblico dominio

Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse Il Gattopardo tra il 1955 e il 1956, dopo anni di riflessioni.
Il romanzo fu pubblicato postumo da Feltrinelli nel 1958, grazie a Giorgio Bassani, dopo essere stato rifiutato da Mondadori ed Einaudi.

Subito acclamato dal pubblico, divenne il best seller italiano più longevo del Novecento prima di Umberto Eco.
Tuttavia, la sinistra marxista e gli scrittori d’avanguardia lo criticarono, considerandolo conservatore.

Franco Fortini scrisse una celebre stroncatura nel 1959, accusando il romanzo di essere nostalgico e statico, rappresentazione di una Sicilia immobile e reazionaria. In realtà, ciò che Fortini chiamava “elogio del sempre uguale” era una constatazione amara: la modernizzazione è spesso una facciata dietro cui sopravvive un’antica immobilità.

Burt Lancaster in Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti – Wikipedia, pubblico dominio

Il romanzo descrive il tramonto dell’aristocrazia siciliana nel contesto dell’unificazione italiana, rappresentata dal principe di Salina, personaggio centrale e specchio dell’autore. La sua rassegnazione di fronte ai mutamenti storici riflette il declino di un’intera classe sociale.

L’opera è un’elegia malinconica della nobiltà in un’Italia che cambia, mentre la borghesia emerge con nuova intraprendenza. La celebre scena del ballo, simbolo del passaggio epocale, segna l’ultimo momento di vitalità del principe.

Luchino Visconti: «Il Gattopardo», B. Lancaster e C. Cardinale – Wikipedia, pubblico dominio

Qui si celebra l’unione strategica tra Tancredi, nipote del principe, e Angelica, figlia di un borghese arricchito, sancendo il connubio tra vecchia e nuova classe dirigente.

Il Gattopardo è un romanzo storico atipico, più lirico e saggistico che narrativo. La prosa è raffinata e descrittiva, con uno stile che richiama il romanzo ottocentesco ma al contempo ne segna la fine.

Scena da Il gattopardo (1963). – Wikipedia, pubblico dominio

Il principe di Salina, con la sua grandezza malinconica, incarna la resistenza aristocratica al cambiamento.
Il celebre motto “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” non è un’ideologia accettata dall’autore, ma una riflessione amara sulla necessità dell’adattamento per la sopravvivenza delle élite.

Il romanzo è una sintesi di storia, cultura e riflessione filosofica. Lampedusa dipinge un mondo al tramonto con sguardo nostalgico e disincantato, rendendo Il Gattopardo un’opera senza tempo, capace di interrogare il lettore sulla ciclicità della storia e sulla persistenza delle strutture di potere dietro l’illusione del cambiamento. 

 

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