
Giacomo Cusmano – Wikipedia, pubblico dominio
Il Beato Padre Giacomo Cusmano nasce a Palermo il 15 marzo 1834. Rimasto orfano di madre a soli tre anni, viene educato dalla sorella maggiore Vincenzina.
Fin dalla fanciullezza dimostra una grande sensibilità di fronte alle sofferenze altrui.
Terminati gli studi superiori al Colleggio Massimo dei Gesuiti, si iscrive alla facolta’ di medicina e chirurgia, laureandosi a 21 anni. Diventa subito il “medico dei poveri” per la sua generosità e abnegazione.

Il beato Giacomo Cusmano ritratto da Aronne del Vecchio, Cattedrale di Palermo – Wikipedia, pubblico dominio
Ma la voce di Dio, sempre più imperiosa, spinge il giovane dottore a completare ed arricchire la pur nobile professione con la dedizione e consacrazione totale a Dio e, per Lui, ai poveri. Abbraccia lo stato ecclesiastico e il 22 dicembre 1860 e’ ordinato sacerdote.
Il 21 febbraio 1867 dà inizio all’Associazione del Boccone del Povero, composta da sacerdoti e laici di ambo i sessi, sotto la presidenza dell’Arcivescovo di Palermo, Mos. Naselli, che benedice l’opera e, dopo il beneplacito pontificio, la istituisce canonicamente nel 1868.
Il 23 maggio 1880, festa della SS. Trinita’, veste le prime Suore. Il 4 ottobre 1884 dà l’abito ai primi Fratelli e il 21 novembre 1887 riunisce in Comunita’ i Missionari che da tempo si erano uniti a lui lavorando per i Poveri: fonda così ufficialmente le due Congregazioni delle Serve e dei Servi dei Poveri.
Apre ospedali, case per anziani poveri ed abbandonati e per orfani. Lo chiamano il “Padre dei Poveri“.
Muore il 14 marzo 1888 a Palermo, in fama di santità, compianto da tutti, senza distinzione di classi sociali, ideologie o partiti.
Viene beatificato da Sua Santità Giovanni Paolo II il 30 ottobre 1983.
L’Opera da lui fondata si estende attualmente. oltre che in Italia, in Romania, in America (Stati Uniti, Messico, Brasile), in Africa (RDC, Cameroun, Uganda), Asia (Filippine ed India).
Stralcio testo tratto da un articolo di Silvestro Terranova pubblicato nella pagina di santiebeati.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…
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L’ambiente storico-politico al tempo del Cusmano

Foro Italico e Monte Pellegrino a Palermo. La foto è degli anni settanta dell’Ottocento, anni in cui operava Don Cusmano – Foto di Giuseppe Incorpora – Wikipedia, pubblico dominio
I tempi, in cui visse il Cusmano, erano critici, perché lontani da Dio per cui si sconfinava nella irreligione, nell’ateismo e nell’anarchia politica. Si proclamava la libertà, ma si dimenticava che questa, senza Dio, diventa libertinaggio. Dimenticando Dio nella vita di ogni giorno, tutto era corruzione.
Era un tempo le cui miserie facevano rabbrividire. Esse dipendevano da cause economiche, ma anche da un certo cedimento morale. Le declamazioni dei socialisti inasprivano le piaghe, poiché le utopie della terra surrogavano la fede del Cielo.
Così il popolo, allontanato da Dio e privato delle speranze eterne, di fronte al benessere dei ricchi, covava odio che sarebbe degenerato presto in ribellioni macchiati da sangue innocente, per ottenere quello che gli mancava e giudicava dovuto per diritto di giustizia. Le basi sociali minacciavano perciò di crollare.
Dinanzi a questo degradata panoramica sociale, il Cusmano pianse, pregò e si mise ad operare. Si propose di affrontare quel momento critico e di confusione di ideali mediante la CARITA’. Ancora giovane sacerdote, cominciò a convincersi che fosse tempo di fare e non di discutere. Non si sentiva di stare ad osservare, inerte, la sua Palermo piegata sotto il peso di tanti mali che affliggevano soprattutto la gente più povera.
Scrisse egli stesso: “Sentii nell’anima mia il desiderio di consacrarmi ai poverelli, per fare mie le loro miserie, per sollevarli dalle terribili sofferenze e avvicinarli a Dio”.
Così sintetizzerà il suo messaggio ai “Servi dei Poveri”: “Voi guarderete e considererete Dio nel povero; Dio nel bambino; Dio nell’ammalato e nel perseguitato. Nell’aiutare e servire questi indigenti in ogni necessità, aiuterete e servirete Dio medesimo”.
La ricchezza si moralizza e si giustifica solo quando si educa alla misericordia, secondo la legge cristiana della carità.
“Sintesi perfetta e mirabile della posizione cristiana nel risolvere la questione sociale!” – disse l’On. Avv. Giuseppe Alessi nel memorando discorso del 7 ottobre 1945. Ecco fissato il criterio funzionale, dinamico e umano della ricchezza, la quale si giustifica nella misericordia e si moralizza nella carità.
Quando l’Ottocento segnava già il tremendo disagio sociale, che la miseria diffusa dalle industrie doveva creare tra il popolo, la Chiesa sentì l’esigenza di vita ed ebbe grandi figure come: Don Bosco e il P. Cottolengo in Piemonte; Ludovico da Casòria a Napoli e il Cusmano in Sicilia
Ecco l’attualità del pensiero del Cusmano: “la collaborazione delle classi sociali”. La loro pluralità e la loro necessaria e vicendevole integrazione nel segno della misericordia, garantisce la vera giustizia perché parte dell’amore.
Ecco il capovolgimento di una visione estremista, anche cristiana: non più l’indice del povero puntato contro il ricco; per il povero la ricchezza diventa vita, poiché essa si fa pane, carne, cuore, spirito e popolo. Nella povertà viene attuata la redenzione della ricchezza, poiché Cristo fa di questa lo strumento della sua Provvidenza.
Alla economia politica il Cusmano contrappone la divina economia: il povero diventa così il banchiere di Dio.
Stralcio testo tratto dalla pagina: parrocchie.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

Monumento al Beato Giacomo Cusmano – Piazza Campolo, Palermo – Wikipedia – Foto di Fabio P. opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0
Tavola cronologica
tratta dalla pagina di Wikipedia e rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0
Data | Evento |
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15 marzo 1834 | Nasce a Palermo |
8 luglio 1837 | Perde la madre a causa del colera |
1841-1851 | Frequenta il collegio Massimo sotto la direzione dei gesuiti |
12 aprile 1850 | Tenta di fuggire per farsi missionario |
27 luglio 1852 | Perde il padre e prende su di sé la direzione della famiglia |
11 giugno 1855 | Si laurea in medicina |
22 dicembre 1860 | Viene ordinato sacerdote |
12 maggio 1867 | Fonda l’associazione del Boccone del Povero |
24 luglio 1868 | Papa Pio IX benedice la sua opera |
25 dicembre 1869 | Inaugura la prima Casa dei poveri, nella chiesa dei SS. Quaranta Martiri |
1837 | Lascia la chiesa dei Quaranta Martiri e si trasferisce a San Marco |
Luglio del 1878 | Durante una crisi sogna che la Vergine Maria benedice la sua opera |
23 maggio 1880 | Dà vita alla comunità religiosa delle Serve dei Poveri |
Febbraio del 1881 | Il sindaco gli offre la Quinta Casa al Molo |
5 gennaio 1882 | Gli viene affidata la direzione della prima Casa dei poveri fuori Palermo, ad Agrigento |
1º maggio 1882 | Apre un grande orfanotrofio in contrada Terre Rosse |
Estate del 1882 | Fonda una Casa per i poveri a Valguarnera |
25 dicembre 1883 | Fonda una Casa per i poveri a Monreale |
Maggio 1885 | Visita a Messina e incontro con Annibale Maria Di Francia |
4 ottobre 1884 | Dà vita alla comunità religiosa dei Frati Servi dei Poveri |
18 giugno 1885 | Fondata una comunità di Serve dei Poveri a Santa Caterina |
Estate del 1885 | Cura gli infetti dal colera a Palermo |
Aprile 1886 | Fonda una colonia agricola a San Giuseppe Jato |
21 novembre 1887 | Viene istituito l’ordine dei Sacerdoti Missionari Servi dei Poveri |
8 febbraio 1888 | Fonda l’Associazione delle Dame di Carità |
14 marzo 1888 | Muore a 54 anni |
30 ottobre 1983 | Viene proclamato beato da Giovanni Paolo II |
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