(revisione agosto 2025)
Il primo Miracolo Eucaristico di Lanciano

Le reliquie del miracolo eucaristico. – Wikipedia, pubblico dominio
Il miracolo eucaristico di Lanciano è considerato il primo nella storia della Chiesa Cattolica. Risale all’VIII secolo e avvenne nella chiesa di San Legonziano, officiata all’epoca da monaci basiliani.
Durante la celebrazione della Messa, un monaco fu assalito dal dubbio sulla reale presenza di Gesù Cristo nell’Eucaristia. Proprio in quell’istante, sotto i suoi occhi increduli, l’Ostia si trasformò in carne viva e il vino in sangue, che si raggrumò formando cinque piccoli grumi di forma e dimensione irregolare.
Le Sacre Reliquie furono custodite per circa cinque secoli dai monaci basiliani e, successivamente, dai Benedettini che ne ereditarono il culto. Dal 1258, esse sono conservate nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, costruita sul luogo dell’antico tempio basiliano.
Nel corso dei secoli, il miracolo è stato oggetto di numerose verifiche ecclesiastiche: nel 1574, 1637, 1770, 1886, 1970 e 1981. Le Reliquie sono oggi esposte in un ostensorio d’argento realizzato nel 1713 e in un’antica ampolla di cristallo di Rocca.
Accanto alle indagini religiose, si sono affiancati studi scientifici approfonditi. Il professor Odoardo Linoli, esperto in anatomia patologica e chimica clinica, con il supporto del professor Ruggero Bertelli dell’Università di Siena, ha condotto una serie di analisi rigorose e documentate anche attraverso immagini al microscopio. I risultati hanno confermato:
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- La carne è autentica carne umana, appartenente al tessuto miocardico (cuore).
- Il sangue è vero sangue umano, di gruppo AB.
- Sia carne che sangue appartengono alla stessa persona.
- Nel sangue sono presenti proteine e sali minerali (cloruri, fosforo, magnesio, potassio, sodio e calcio) in proporzioni compatibili con sangue fresco.
- La conservazione naturale delle reliquie per oltre dodici secoli, senza l’uso di conservanti, rappresenta un fenomeno scientificamente inspiegabile.
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Tavola illustrativa del miracolo all’interno del museo della chiesa di San Francesco. – Wikipedia, pubblico dominio
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Il Miracolo Eucaristico di Offida (Lanciano) 1273
Un altro straordinario episodio legato all’Eucaristia avvenne nel 1273 a Lanciano e ha come protagonisti Ricciarella e suo marito Giacomo Stasio, un carrettiere.
La loro vita coniugale era segnata da litigi continui. Disperata, Ricciarella si rivolse a una fattucchiera che le consigliò di rubare un’ostia consacrata e mescolarla al cibo del marito per riconquistare la sua benevolenza.
La donna, dopo lunga esitazione, prese l’ostia durante la comunione e la pose su un coppo arroventato, nel tentativo di distruggerla.

Giovanni Battista Lucini – Il miracolo dell’Ostia rubata – Cattedrale di Crema – Wikipedia, pubblico dominio
Ma accadde l’inaspettato: l’ostia si trasformò in brandelli di carne, da cui cominciò a sgorgare abbondante sangue. Ricciarella, spaventata, cercò di fermare il flusso con una tovaglia domestica e, presa dal panico, seppellì il tutto nella stalla sotto il letame.
Quella sera, al rientro del marito, il mulo si rifiutò di entrare nella stalla. Dopo ripetuti sforzi e percosse, l’animale si inginocchiò, puntando il muso proprio verso il punto in cui erano nascosti i resti del sacrilegio. La scena si ripeté nei giorni successivi, e la tensione tra i coniugi divenne sempre più insostenibile, finché Ricciarella confessò tutto a Fra Giacomo Diotallevi, priore del convento agostiniano.
Nel 1280, il priore portò le reliquie ad Offida. I consoli e i religiosi del luogo, impressionati dal racconto, commissionarono a un orafo veneziano la realizzazione di una croce d’argento (XIV secolo), dove furono custoditi i resti del miracolo.
Durante il tragitto verso Offida, le reliquie furono miracolosamente salvate da un tentativo di furto da parte del doge di Venezia, venuto a sapere della loro esistenza e intenzionato a impossessarsene per arricchire i tesori della Serenissima.
Oggi, i resti del miracolo sono custoditi nella Chiesa di Sant’Agostino a Offida, dove continuano ad attirare la devozione di fedeli e pellegrini da tutto il mondo.
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