(revisione agosto 2025)

Anonimo – Santa Rosa da Lima – Wikipedia, pubblico dominio
Rosa da Lima nacque il 20 aprile 1586 nella capitale del Perù, all’epoca parte del vasto impero coloniale spagnolo. Al battesimo le fu dato il nome di Isabella, in onore della nonna materna. Ma fu una serva indigena, Mariana, a chiamarla per prima “Rosa”, colpita dalla bellezza fuori dal comune della neonata, che sembrava davvero sbocciata come un fiore. Il soprannome si diffuse rapidamente, fino a essere confermato anche dal santo arcivescovo di Lima. E così Isabella divenne per tutti semplicemente: Rosa.
Fin dall’infanzia, Rosa mostrò una vocazione straordinaria. Fece voto di verginità già a cinque anni e, ancora giovanissima, si tagliò i capelli per spegnere ogni illusione mondana su di sé. Il suo desiderio era il chiostro, ma Dio la voleva altrove: nel mondo, tra la gente, indossando il semplice abito del Terz’Ordine Domenicano, che ricevette pubblicamente il 10 agosto 1606.
Rosa intraprese allora una vita di penitenza radicale. Digiuni, veglie, mortificazioni del corpo e dello spirito segnarono le sue giornate. Ma se queste rinunce sembravano già estreme, Dio le riservò una prova ancora più dolorosa: un lungo periodo di desolazione interiore, un “martirio dell’anima” che durò quindici anni. Fu una notte oscura dello spirito, fatta di silenzi divini e inquietudini, che la purificò fino a renderla degna delle più alte esperienze mistiche.
Ogni settimana, dal giovedì al sabato, Rosa viveva estasi profonde. In uno di questi rapimenti, Gesù stesso le parlò con parole che divennero celebri:
“Tutti sappiamo che la grazia
segue alla tribolazione…
Senza il peso delle afflizioni
non si raggiunge il vertice della grazia.
Quanto più grande è il dolore,
tanto più copiosa sarà la grazia.”

Bottega di Bartolomé Esteban Murillo – Santa Rosa da Lima (La tela raffigura santa Rosa da Lima, che indossa l’abito dei domenicani, e sembra contemplare in una visione di Gesù Bambino.) – Wikipedia, pubblico dominio
Queste parole ardevano nel cuore di Rosa al punto da farle desiderare di gridarle al mondo intero. Avrebbe voluto uscire in piazza e dire a tutti che la sofferenza non è maledizione, ma via alla santità. Che se l’umanità conoscesse la bellezza della grazia divina, si getterebbe da sé incontro a dolori e prove, pur di conquistarla. Questo era, per Rosa, il vero tesoro nascosto nella croce.
Col passare degli anni, Rosa divenne figura carismatica a Lima. La sua casa divenne un punto di riferimento per i poveri e gli ammalati. La sua vita semplice, il suo amore per Cristo, la sua dedizione totale, attrassero sempre più fedeli. E proprio come Santa Caterina da Siena, che Rosa ammirava profondamente e cercava di imitare, divenne esempio perfetto di santità attiva e contemplativa.
Nel pieno della giovinezza, quando aveva solo 31 anni, Rosa si spense serenamente il 24 agosto 1617.
La sua morte fu vissuta come una visione di paradiso: seguita da conversioni, guarigioni, miracoli. L’intero popolo di Lima la venerò fin da subito come santa. Il suo corpo riposa oggi nella Basilica del Santo Rosario della capitale peruviana.
Nel 1671, Papa Clemente X la canonizzò, proclamandola santa e patrona dell’America Latina e delle Filippine. Era la prima santa del Nuovo Mondo.
Le parole mistiche di Rosa rivelano la profondità della sua spiritualità. In uno dei suoi scritti più intensi, racconta:
“Oh, se i mortali conoscessero che gran cosa è la grazia,
quanto è bella, quanto nobile e preziosa…
Senza dubbio andrebbero essi stessi
alla ricerca di dolori e tormenti,
invece che di fortune, per guadagnare
quel tesoro inestimabile.”
E ancora:
“Mi pareva che l’anima non potesse più rimanere
nel carcere del corpo… Voleva uscire, libera,
a gridare al mondo le meraviglie della grazia divina.”

Claudio Coello – Santa Rosa de Lima, Museo del Prado – Wikipedia, pubblico dominio
Santa Rosa da Lima, la Rosa del Nuovo Mondo, continua a parlare oggi con la sua vita, invitandoci a scoprire il volto più profondo della fede: quello che si trova non nell’assenza di dolore, ma nel mistero della croce accolta con amore.
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