Psamate era figlia di Crotopo, re di Argo, e concepì un figlio ad Apollo, Lino. Non va confusa con un’altra Psamate, che era una delle nereidi.
Pausania riferisce che Apollo si innamorò di Psamate e la rese gravida di Lino.
Quando il bambino nacque, Psamate, temendo l’ira del padre, lo abbandonò su una montagna. Dei mandriani al servizio di Crotopo raccolsero il bambino e lo allevarono; un giorno, però, Lino fu sbranato dai cani pastori, lasciati incustoditi.
Il dolore di Psamate alla notizia della morte del bimbo non sfuggi a Crotopo, che intuì la colpa della figlia e la condannò a morte.
Apollo, addolorato e furioso per la morte di Lino e della sua amante, volle punire Crotopo, e inviò ad Argo Pena («Punizione»), una creatura mostruosa che rapiva tutti i neonati del regno. Pena fu uccisa dall’eroe Corebo, ma subito sulla città si abbatté un’implacabile pestilenza.
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La Sibilla Delfica – Collezione National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty – Wikipedia, pubblico dominio
Infine, Corebo chiese all’Oracolo di Delfi come estinguere la rabbia del dio. La Pizia gli ordinò di prendere un tripode e di edificare un tempio ad Apollo nel luogo in cui gli sarebbe caduto di mano. Ciò accadde sul monte Gerania, laddove Corebo costruì il tempio e in seguito fondò la città di Tripodisco.
Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…
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