Telemaco Signorini, uno dei più importanti pittori italiani del XIX secolo, è anche scrittore, polemista brillante e critico d’arte. In campo artistico, insieme ad altri artisti del movimento dei macchiaioli, sperimenta un metodo di trasposizione pittorica basato sull’intensità dei rapporti cromatici sotto l’effetto della luce solare.
Telemaco Signorini nasce a Firenze il 18 agosto del 1835. Suo padre, Giovanni Signorini, è uno stimato pittore della corte granducale, particolarmente apprezzato per le sue vedute paesaggistiche, ed è lui a fare pressione affinché Telemaco Signorini, inizialmente più interessato alla letteratura, si dedichi alla pittura. Studia all’accademia di Firenze ed è allievo del padre Giovanni.
A Firenze Telemaco Signorini frequenta il Caffè Michelangelo (Michelangiolo), luogo di incontro di artisti che sostengono un nuovo modo di fare arte pittorica basato sulla “macchia” e sul realismo in opposizione alla forma accademica ufficiale. Questi artisti, partendo dalla considerazione che tutte le nostre percezioni visive avvengono grazie alla luce, ritengono che per rendere l’effetto-luce sia necessario che la pittura utilizzi colori e ombre variamente graduati.
In questo ambiente, con Adriano Cencioni, Telemaco Signorini, diventa un altro importante ideologo del gruppo e contribuisce alla divulgazione delle istanze macchiaiole.
Nella vita privata Telemaco Signorini è piuttosto snob, frequenta i salotti, gli intellettuali e gli artisti del tempo. E’ un dandy. A Parigi frequenta i pittori italiani che si erano trasferiti là.
Negli ultimi anni va a convivere con una ragazza giovanissima che spesso ritrae nei suoi dipinti e disegni. Nel 1883 gli offrono una cattedra che rifiuta perché contrario per principio all’insegnamento accademico.
Telemaco Signorini muore a Firenze il I febbraio 1901.
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Stralcio testo tratto dalla pagina: atuttarte.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura… (testo rilasciato con licenza CC BY-NC-ND 4.0)
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