San Pancrazio nacque ad Antiochia, in Cilicia, una terra in cui l’eco dei prodigi compiuti da Gesù in Palestina era ancora viva e intensa. Secondo quanto racconta il Gaetani nelle sue Vitae Sanctorum Siculorum, Pancrazio era appena un adolescente quando il padre, attratto dalla fama del Divino Maestro, decise di recarsi a Gerusalemme per vederlo di persona. Portò con sé il giovane figlio, che ebbe così la straordinaria occasione di contemplare il volto stesso del Redentore.

Lambert Sachs (1818–1903)- San Pancrazio – Wikipedia, pubblico dominio
Dopo il ritorno ad Antiochia e l’ascensione al cielo di Cristo, Pancrazio ascoltò la predicazione dell’apostolo Pietro, che lo battezzò, lo formò al sacerdozio e infine lo consacrò vescovo.
Era l’anno 40 d.C., sotto l’imperatore Caligola, quando San Pietro lo inviò in missione in Sicilia, nominandolo vescovo di Taormina.
Giunto a Taormina, Pancrazio si dedicò con zelo alla predicazione del Vangelo, convertendo molti pagani, tra cui anche lo stesso prefetto della città. La sua azione evangelizzatrice, però, suscitò l’ira degli idolatri e dei difensori delle antiche credenze. Tra i più accaniti nemici del vescovo vi era un certo Artagato, devoto agli dèi pagani, che orchestrò un piano per eliminarlo.
Con la scusa di un banchetto, invitò Pancrazio nella sua casa e tentò di costringerlo a baciare un idolo di legno. Il vescovo, con un semplice segno della croce, ridusse l’idolo in frantumi. Quel gesto fu per i suoi nemici il segnale della condanna: si scagliarono su di lui con bastoni, pietre, lame e perfino morsi, uccidendolo brutalmente. Il suo corpo fu nascosto in un pozzo profondo per impedirne il culto.
Tuttavia, i suoi discepoli, guidati da un segno di luce divina, ritrovarono il cadavere e lo seppellirono con grande devozione e dolore:
“Divinae lucis indicio repertum deinde corpus discipuli maximo cum luctu sepelivere.”
Secondo Gaetani, Pancrazio visse fino a tarda età, sopravvivendo fino ai primi anni del regno dell’imperatore Traiano, salito al trono nel 98 d.C. Il santo vescovo morì, dunque, intorno ai novant’anni.
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San Pancrazio è il patrono di Taormina, dove la sua memoria è ancora oggi molto viva. La sua festa si celebra ogni 9 luglio, ma la festa solenne con la processione della Vara (macchina votiva portata a spalla) di San Pancrazio e quella di San Pietro si svolge ogni quattro anni, animando con grande partecipazione le vie della città.
Il nuovo Martirologio Romano, aggiornato sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II, ha tenuto conto della tradizione orientale, commemorando San Pancrazio l’8 luglio.
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