(revisione settembre 2025)
San Giovanni Bosco non fu solo un educatore e un fondatore carismatico. La sua vita fu costellata di esperienze spirituali intense, tra cui numerose apparizioni di anime defunte. Tre di queste, quelle di Luigi Comollo, un padre pentito, e sua madre Margherita, sono tra le più note e raccontano di una misteriosa vicinanza tra il mondo terreno e quello ultraterreno.
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1. Luigi Comollo: un patto oltre la morte
Giovanni Bosco e Luigi Comollo, suo compagno di seminario, avevano stretto un accordo: il primo che fosse morto avrebbe dato all’altro notizie sull’aldilà.
Comollo morì il 2 aprile 1839, a soli 22 anni. Nella notte successiva, Don Bosco racconta:
“Ero a letto nel dormitorio con altri 20 seminaristi. Verso le 23:30, un rumore cupo si fece sentire nei corridoi, come un carro trainato da cavalli. La porta si spalancò con forza. Poi, una voce chiara: ‘Bosco, io sono salvo!‘, ripetuta tre volte.
Fummo tutti svegliati. Io ero paralizzato dal terrore. Fu uno spavento così profondo che mi causò una malattia gravissima.”
Quell’evento segnò profondamente Don Bosco e fu la prima di molte esperienze soprannaturali nella sua vita.
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2. L’apparizione del padre pentito: un ammonimento dall’aldilà.

Don Bosco a Torino nel 1880 (foto originale) – Wikipedia, pubblico dominio
A Torino, un uomo di 35 anni, vedovo e padre di due figli, conduceva una vita dissoluta.
La madre, ancora credente, lo invitò a pregare per il padre defunto in occasione del 2 novembre, giorno dei morti.
La risposta del figlio fu cinica:
“Se è in Paradiso o all’Inferno, le preghiere non servono. Se è in Purgatorio, ne uscirà a suo tempo.”
Quella notte, strani rumori lo svegliarono. Nei giorni seguenti, sempre più inquieto, cominciò a percepire l’ombra del padre camminare fuori dalla finestra, e infine dentro la stanza.
“Papà, avete bisogno di qualcosa?”, domandò tremando. L’apparizione rispose:
“Non ho bisogno di nulla. Sono venuto a dirti che Dio è disgustato dalla tua condotta. I tuoi figli imparano da te bestemmie e disprezzo per la fede. Cambia vita.”
Il giorno dopo, la madre lo accompagnò da Don Bosco. L’uomo si confessò in lacrime, deciso a ricominciare da capo.
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3. L’incontro con la mamma Margherita: “Sono morta, ma vivo”
Nell’agosto del 1860, Don Bosco stava passando vicino al Santuario della Consolata a Torino quando vide una figura familiare: era sua madre Margherita, morta da alcuni anni.
“Ma come! Voi siete qui? Non siete morta?”
“Sono morta… ma vivo”, rispose lei con serenità.

La venerabile Margherita Occhiena. (Mamma Margherita) – Wikipedia, pubblico dominio
Alla domanda se fosse felice, la madre rispose: “Felicissima!”
Ma aggiunse che non era entrata subito in Paradiso, e che la gioia celeste era così grande da essere impossibile da spiegare a parole.
Le apparizioni descritte da Don Bosco non sono solo aneddoti religiosi, ma testimonianze che parlano al cuore e alla coscienza. In ognuna di esse c’è un messaggio:
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- Salvezza e amicizia spirituale (Comollo)
- Conversione e responsabilità morale (il padre pentito)
- Speranza e felicità eterna (Margherita)
Don Bosco credeva profondamente che i defunti non fossero lontani, ma vicini e presenti, capaci di accompagnare, ammonire e ispirare. Un mistero che continua a interrogare credenti e non credenti..
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vedi anche:
- 31 gennaio, memoria di San Giovanni Bosco (Don Bosco)
- Il «Grigio», il cane che vegliava su don Bosco




