Un’opera d’arte ha il potere di trasmettere messaggi, evocare emozioni e stimolare la riflessione. In un’epoca in cui prevaleva il consumismo, ho sentito la necessità di proporre immagini che, attraverso lo sguardo, riescano a offrire al cervello uno stimolo significativo, capace di andare oltre la superficialità.
Scrivo questo forte del detto inciso nel frontone del Teatro Massimo di Palermo:
“L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire“.
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Jan Gossaert, detto Mabuse: sei dipinti a carattere mitologico
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Pierre-Narcisse Guérin, alcuni dipinti a carattere motologico
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Erasmus Quellinus II, alcuni dipinti a carattere motologico
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Piccolo omaggio ad Abramo (Abraham “padre di una moltitudine”)
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Salvator Rosa, alcuni dipinti
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Paris Bordone (Pàris Paschalinus Bordón), alcune opere a carattere mitologico
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Mattia Preti (1613 – 1699), alcune opere
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Sebastiano Conca, alcuni lavori a soggetto mitologico
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Palma il Giovane, alcuni dipinti a carattere mitologico
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Alcuni dipinti con oggetto la ninfa Calipso
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Jean-François de Troy (1679 – 1752). Alcuni lavori a carattere mitologico
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Alessandro Varotari, detto il Padovanino. Alcuni lavori a carattere mitologico