Un’interessante scoperta archeologica suggerisce che il Mar Mediterraneo, in epoche remote, fosse un bacino isolato, privo di collegamenti con gli oceani. A sostegno di questa teoria, vi è il fatto che il livello delle sue acque risultava molto più basso rispetto a quello oceanico, probabilmente a causa dell’intensa evaporazione.
Recenti ritrovamenti nei pressi di Alanya, nella provincia turca di Antalya, hanno riportato alla luce i resti di un antico porto risalente a circa 5000 anni fa. Gli archeologi subacquei, immergendosi al largo della costa, hanno individuato ciò che resta dell’antico porto della città di Syedra.

Rovine di Syedra nel 2007 – Wikipedia, foto di matzi01 rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0
Secondo il sub-archeologo Hakan Oniz, dell’Eastern Mediterranean University, le strutture portuali risalgono all’Età del Bronzo, confermando che già all’epoca gli abitanti erano esperti pescatori e navigatori.
Syedra, un tempo fiorente insediamento, era composta da due aree distinte: la zona portuale, da cui le merci venivano trasportate verso l’entroterra, e la città vera e propria, situata oggi a ben 240 metri di profondità sotto il livello attuale del Mediterraneo.
La posizione così profonda delle strutture e la loro antichità sembrano avvalorare alcune delle teorie di Alberto Arecchi riguardanti l’esistenza e la collocazione di Atlantide.
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