Giovanni Paolo II è ricordato come uno dei papi più amati della storia recente. La sua grande capacità comunicativa ha lasciato un segno profondo, al punto che anche Papa Francesco ha ripreso questo stile di vicinanza e dialogo. Non solo un uomo, ma una guida spirituale che molti hanno percepito come un dono di Dio.

Dopo la sua morte, sono stati raccolti numerosi episodi di guarigioni inspiegabili, attribuiti alla sua intercessione. Nei fascicoli che lo riguardano se ne contano oltre 250. Naturalmente, prima di parlare ufficialmente di miracoli, la Chiesa richiede sempre un’analisi accurata, con indagini mediche e verifiche approfondite, per distinguere la fede dalla suggestione.

Ecco alcuni dei casi più noti.

La guarigione di suor Marie Simon Pierre

Il primo miracolo riconosciuto a Giovanni Paolo II riguarda la guarigione della suora francese Marie Simon Pierre Normand, affetta dalla stessa malattia che aveva colpito il Santo Padre: il Parkinson. Con il tempo, la malattia le aveva paralizzato la parte sinistra del corpo, impedendole persino di scrivere.

Alla morte del Papa, la sua congregazione iniziò a pregare chiedendo l’intercessione di Giovanni Paolo II. Il 2 giugno 2005, ormai provata e pronta a lasciare il lavoro, la suora fu invitata a scrivere su un foglio il nome del Papa. La prima volta riuscì solo a tracciare uno scarabocchio. Quella stessa sera, però, sentì dentro di sé la spinta a riprovare. Questa volta la scrittura fu chiara e leggibile. Da quel momento i dolori sparirono, non ebbe più bisogno di farmaci e poté riprendere le sue attività quotidiane..

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Il piccolo David

Un altro episodio straordinario riguarda David, un bambino di nove anni ricoverato a Danzica per un grave tumore ai reni. I medici non vedevano speranze: l’intervento chirurgico era sconsigliato e, quando fu tentato, la situazione peggiorò.
I genitori, disperati, decisero di affidarsi alla preghiera, invocando l’aiuto di Giovanni Paolo II. Arrivarono fino a Roma, per portare il figlio davanti alla sua tomba.
Era il 29 agosto 2006. Dopo aver pregato insieme ai genitori nelle Grotte Vaticane, David uscì dalla basilica sulla barella con cui era arrivato. Ma appena fuori chiese: «Fatemi scendere, voglio camminare!». Incredibilmente, riuscì a farlo: camminava, chiedeva da mangiare, e sembrava rinato.

La signora Eva e la “resurrezione”

Un terzo caso arriva da Houston, negli Stati Uniti, e riguarda una coppia di pensionati, Marian ed Eva. Nel settembre 2007 Eva fu colpita da una grave crisi respiratoria. In ospedale le diagnosticarono un embolo polmonare, con pochissime ore di vita davanti a sé.
Mentre i medici si arrendevano, il marito corse nella cappella dell’ospedale e pregò Giovanni Paolo II: non tanto per la guarigione, quanto per avere la forza di affrontare la perdita. Tornato in reparto, trovò la linea del cuore piatta. Convinto che fosse la fine, stava uscendo quando un medico lo fermò gridando: «Sua moglie è viva!».

Eva aveva riaperto gli occhi e parlava. Gli esami successivi lasciarono i medici senza parole: nessuna traccia della cisti ovarica, dell’embolo o di problemi cardiaci. Un caso che alcuni specialisti definirono “sconvolgente”, altri addirittura un miracolo, fino a parlare di “resurrezione dopo morte accertata dalle macchine.

Che si tratti di fede, suggestione o autentici prodigi, questi episodi mostrano l’impatto che la figura di Giovanni Paolo II continua ad avere nel cuore dei fedeli. Per la Chiesa, ogni presunto miracolo richiede tempo, prudenza e verifiche. Ma per chi ha vissuto queste esperienze, restano segni indelebili di speranza e di fiducia.

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