Il 6 maggio 1527 avvenne un fatto tragico e molto noto nella storia: il Sacco di Roma. Questo evento si inserisce nel contesto della guerra tra l’imperatore Carlo V e la Lega di Cognac, un’alleanza formata da alcuni stati europei (tra cui Francia e Stato Pontificio) per contrastare il potere dell’imperatore.
Il sacco fu uno degli episodi più drammatici del Cinquecento. L’esercito imperiale, composto soprattutto dai Lanzichenecchi (soldati mercenari in gran parte tedeschi e protestanti), devastò Roma con incredibile violenza. Mosso anche dall’odio religioso verso il Papa e la Chiesa cattolica, l’esercito saccheggiò la città, distrusse ciò che non poteva portare via e profanò i luoghi sacri.

Francisco Javier Amérigo y Aparici – Il sacco di Roma – Wikipedia, pubblico dominio
Le Stanze di Raffaello furono trasformate in stalle per i cavalli, le chiese vennero usate come accampamenti militari o bordelli.
Questo massacro fu la conseguenza finale della sconfitta delle truppe italiane avvenuta nei mesi precedenti, in particolare nel novembre 1526 nella zona del Mantovano, dove morì anche il famoso condottiero Giovanni delle Bande Nere.
La notizia di tanta brutalità scioccò tutta l’Europa. Persino Carlo V, che ufficialmente non aveva ordinato il saccheggio, si disse indignato per ciò che era accaduto. Per dimostrare di non aver approvato quei crimini, l’imperatore:
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- Sospese le celebrazioni in Spagna per la nascita del figlio Filippo;
- Ordinò preghiere pubbliche per la liberazione del Papa, anche se lo teneva prigioniero;
- Scrisse ai re d’Inghilterra e di Francia, dichiarando che non aveva voluto quelle violenze e chiedendo una pace generale.

Jan Lingelbach – Il sacco di Roma del 1527 – Wikipedia, pubblico dominio
Tuttavia, né Francesco I di Francia né Enrico VIII d’Inghilterra accettarono le sue proposte. Anzi, il 18 agosto 1527 firmarono un trattato d’alleanza. Secondo l’accordo:
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- Il re di Francia avrebbe mandato un esercito in Italia, guidato dal generale Lautrec;
- Il re d’Inghilterra avrebbe finanziato la guerra con 32.000 ducati al mese.
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