Quanti misteri sono ancora celati nelle viscere delle piramidi?
Tantissimi, non c’è ombra di dubbio, benché siano almeno un paio di secoli che torme di avventurieri, ladri, scienziati e studiosi in genere frugano nei cunicoli, nei corridoi e nelle camere reali delle più famose di queste costruzioni, si è ben lontani dall’aver messo in luce atto ciò che esse nascondono.
I misteri che le piramidi custodiscono sono di natura scientifica, riguardano la cultura, la vita, gli aspetti religiosi dell’antica società egiziana, ma non solo. All’interno di queste stupefacenti costruzioni ci sono anche misteri più complessi, che sfuggono a una formale determinazione, misteri che forse sono irrisolvibili.

La barca solare – Wikipedia; foto di Berthold Werner – Opera propria riasciata con licenza CC BY-SA 3.0

D’altra parte non è pensabile che cinquemila anni fa gli uomini possedessero una conoscenza scientifica superiore all’attuale chi infatti lascia credere ciò si lancia in voli fantastici, a voler essere benevoli, quando invece non mente sapendo di mentire.
Diverso è il caso per tutti gli aspetti magici, occulti, esoterici: non si può certo dire che oggi ne sappiamo più di allora, anzi forse è il contrario. Oggi è fortissima la spinta alla razionalità, forse anche esagerata, tale comunque da mettere in secondo piano ogni fenomeno paranormale o addirittura di negarlo. Si fa questa premessa in relazione alla notizia del ritrovamento della seconda barca solare nella piramide del faraone Cheope, vissuto all’incirca alla metà del terzo millennio avanti Cristo.

Si tratta di una notizia scientifica, così come del medesimo sapore sono stati alcuni esprimenti effettuati, quali per esempio quello di analizzare l’aria contenuta nella camera sigillata. La barca solare sembra che dovesse servire per trasportare le spoglie del defunto faraone dal luogo della morte alla piramide, ma non se ne è proprio sicuri. D’altra parte si può affermare che è chiaro il significato religioso che poteva avere nella cerimonia. Comunque non è della barca in sé e del suo ritrovamento che si vuole parlare, ma solo ricordare che si è trattato di un’operazione complessa ai cui margini si è verificato invece un fatto che interessa senz’altro quanti sono appassionati di occultismo e di magia in genere, un fatto pieno di suggestione e di mistero. Circa cinquant’anni fa, esattamente tra il 1952 e il ’54, venne trovata e portata alla luce una prima barca solare, che oggi è stata perfettamente restaurata ed è visibile nel museo allestito nei pressi della piramide stessa. All’operazione di scavo e poi di recupero delle parti partecipò anche un certo Benadir M., operaio. Questo individuo molto semplice, di scarsa se non di nessuna istruzione, aveva allora una trentina d’anni.
Una ventina d’anni dopo Benadir, che nel frattempo era rimasto vedovo e viveva solo essendo i figli andati chi da una parte chi dall’altra, cominciò a dar segni di comportamento stravagante se non folle. La classica goccia che fa traboccare il vaso e che costrinse a ricoverarlo d’autorità accadde una notte. Benadir venne trovato accoccolato accanto alla piramide mentre scavava a mani nude nella sabbia, un riso folle che gli illuminava la faccia magra. A chi gli chiese cosa stava facendo rispose che gli era apparso in sogno, circonfuso da un bagliore celeste, il dio Amon.

II dio, spiegò Benadir, gli aveva detto che la sua barca sacra si trovava ancora sepolta dentro la grande piramide e che colui che l’avesse riportata alla luce avrebbe avuto in dono immense ricchezze, grande prosperità e felicità fino alla settima generazione. Il buon Benadir finì i suoi giorni nell’istituto per alienati. Ma ciò che ha impressionato è che la nuova barca (poi ritrovata) si trovava esattamente sprofondata nel luogo dove l’operaio era stato sorpreso scavare anni prima, dopo aver ricevuto in sogno, a suo dire, la visione del dio Amon.
Come spiegare una simile coincidenza?

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Stralcio testo tratto dalla pagina: alpagonia2000.bl-it.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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