Avvento del Figlio dell’uomo
Giovanni 5, 19-30
[19] Gesù riprese a parlare e disse: “In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. [20] Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. [21] Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; [22] il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, [23] perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. [24] In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. [25] In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. [26] Come infatti il Padre ha la vita in sé stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in sé stesso; [27] e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. [28] Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: [29] quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. [30] Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Matteo 24, 26-31
[26] Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete. [27] Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. [28] Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi. [29] Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. [30] Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. [31] Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.
Matteo 24, 32-36
[32] Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. [33] Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte. [34] In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada. [35] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. [36] Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
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RIFLESSIONI:
Le parole che seguono sono uno degli echi più potenti della chiamata che Dio manda per avvertire e raccogliere i suoi in vista dell’arrivo dell’Ultima fase dei Tempi della storia di questo mondo, destinata a preparare il ritorno di Suo Figlio nella Sua Chiesa, per portare il premio e il castigo agli uomini.
Nel silenzio che precede la tempesta, quando i cuori si distraggono e le città brillano di luci artificiali, arriva l’annuncio che scuote le fondamenta: il Figlio dell’Uomo viene. Non più come un bambino nella mangiatoia, ma come Signore e Giudice, come luce che rivela ciò che è nascosto.
Il tempo dell’Avvento non è solo attesa dolce: è vigilanza. È una chiamata al risveglio. Non si aspetta il passato, ma il futuro che irrompe. Gesù stesso lo disse: “Vegliate, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore”.
Non è paura: è urgenza. È la consapevolezza che ogni istante può essere l’ultimo prima della piena rivelazione.
Il Figlio dell’Uomo verrà sulle nubi, con potenza e gloria. Ma prima, viene nei volti dei poveri, nella coscienza che chiama alla verità, nella parola che sfida l’abitudine. Ogni giorno può essere un’epifania. Ogni scelta può preparare la via.
Avvento è prepararsi, non per un evento decorativo, ma per un incontro reale. È mettere ordine nel cuore, raddrizzare le strade interiori, abbattere gli orgogli e rialzare ciò che è caduto. È vivere con gli occhi rivolti al cielo e i piedi piantati nella terra.
Perché il Figlio dell’Uomo non viene per confermare l’ovvio, ma per ribaltare il mondo. E noi siamo chiamati a non farci trovare distratti.
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Michelangelo – Giudizio universale, affresco cappella Sistina – Wikipedia, pubblico dominio
Fratelli e sorelle, ricordiamoci ogni giorno: Cristo ritornerà. Non conosciamo l’ora né il giorno, ma sappiamo con certezza che sarà il momento più importante della storia di ogni singolo essere umano. Perché in quell’istante, ognuno di noi entrerà nell’eternità — in una gioia indescrivibile o in una sofferenza senza fine, a seconda della propria condizione davanti a Dio.
Se sappiamo di essere stati salvati per mezzo dell’opera di Cristo, allora Dio ci chiama a rimanere svegli e sobri.
Non possiamo più permetterci di vivere come se fossimo spiritualmente addormentati, distratti dalle mille cose del mondo. Ogni decisione, ogni pensiero, ogni atteggiamento ha un peso eterno.
Perciò, abbandoniamo il peccato e ogni ostacolo che rallenta la nostra corsa. Mettiamo da parte tutto ciò che ci lega e ci tira giù. Affidiamoci completamente a Dio: non nei soldi, non nella carriera, non nelle persone, non nelle nostre forze. Solo Dio è degno della nostra piena fiducia.
Cerchiamo ogni giorno di dimorare nella Sua presenza, di gustare la Sua bontà, di conoscerLo più profondamente. Non limitiamoci a “credere in Dio”, ma viviamo come chi Lo desidera, Lo cerca e Lo ama.
Consoliamoci a vicenda. Sosteniamoci a vicenda. La vita cristiana non è una corsa in solitaria, ma un cammino comunitario. Edifichiamoci l’un l’altro nella fede, nella speranza, nell’amore.
Grazie a Dio per l’opera di Cristo! Egli ci ha strappati dalle tenebre e ci ha condotti nella Sua luce meravigliosa.
Viviamo ogni giorno con gli occhi rivolti al cielo, in attesa del ritorno del nostro Signore. Perché Egli viene e il Suo premio è con Lui.
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