IL MATRIMONIO

 

Matteo 19, 3-6

[3] Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: “E’ lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?”. [4] Ed egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: [5] Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola[6] Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi”.

Marco 10, 6-9

[6] Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina[7] per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola[8] Sicché non sono più due, ma una sola carne. [9] L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”.

Matteo 22, 30-32

[30] Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. [31] Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: [32] Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi”.

Matteo 19, 10-12

[10] Gli dissero i discepoli: “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. [11] Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. [12] Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.

Luca Giordano – Il matrimonio della Vergine – Museo del Louvre – Wikipedia, pubblico dominio.

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RIFLESSIONI:

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IL MATRIMONIO COME SACRAMENTO E COME REALTÀ UMANA

“Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione ed educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento”. Questa definizione del matrimonio trova le radici in GS 48, dalla quale deriva la definizione di matrimonio come “l’intima comunità di vita e di amore coniugale, fondata dal creatore”.

Il can. 1055 §1 esprime questo fatto salvifico con l’immagine letteraria di elevazione del patto coniugale, da parte di Cristo, alla dignità di sacramento, immagine che mette bene in luce il principio di identità antica fra patto coniugale e sacramento.

Il sacramento del matrimonio si distacca da tutti gli altri sacramenti, con peculiarità fortemente divergenti, interessa qui rilevarne due aspetti:

Il matrimonio è l’unico sacramento nel quale viene assunta come presupposto una realtà creazionale logicamente preesistente, di primario valore umano, vale a dire il patto coniugale, il quale, scaturisce dal più profondo della natura sessuata dell’uomo e della donna.

Alla luce di una pura riflessione razionale il matrimonio si rivela come: l’unione stabile dell’uomo e della donna, reciprocamente voluta e realizzata a livello fisico e psicologico, e quindi totale, della loro persona, in vista della propria perfezione e della conservazione della specie.

Il matrimonio, in quanto di istituzione divina, oltre alla grazia propria che produce ex opere operato, come gli altri sacramenti, significa l’unione sponsale di Cristo con la Chiesa, la quale non è causata dal sacramento; tuttavia tale significazione estrinseca ha una incidenza teologica e giuridica di immensa portata nella struttura di questo sacramento.

Da ciò deriva che il matrimonio è una realtà autonoma che esiste anche fuori della Chiesa, Cristo ha assunto e trasmesso al ministero della Chiesa la realtà terrestre del matrimonio, il mistero cristiano si inserisce in questa realtà con il matrimonio-sacramento. Le due realtà del matrimonio, naturale e sacramentale, per il battezzato si identificano.

Pertanto nei battezzati il contratto e il sacramento sono due realtà inseparabili perché lo stesso contratto, o scambio del consenso, è elevato a essere segno dell’unione di Cristo con la Chiesa, sicché per i battezzati sussiste identità tra contratto e sacramento, e il matrimonio dei battezzati si può a buon diritto chiamare contratto sacramentale.

Stralcio testo tratto dalla pagina: larderiaweb.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

 

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La famiglia, luogo di dialogo e di perdono


La famiglia e’ il nucleo essenziale e vitale di una società. Oggi e’ attaccata nella sua unità e integrità. L’aborto, l’infedeltà’ coniugale, la mancanza di dialogo, l’incapacità’ di perdono, il richiedere solo diritti, la chiusura alla vita, la corsa al benessere economico, l’arroganza nel dialogo, il vivere di istinto e tante altre “malattie” stanno colpendo la famiglia.

Colpire la famiglia nella sua unità e integrità significa colpire la società al cuore, significa colpire la persona nella realtà più intima, fondamentale e vitale.
Stiamo assistendo ad una epidemia di famiglie che si frantumano continuamente, relazioni extraconiugali viste come normali, volontà di rompere e distruggere il vincolo matrimoniale.
Ma cosa ci sta sotto a tutto questo? Una cultura di morte. Perché distruggere la famiglia equivale a distruggere la persona, ogni persona che la compone. Sembra un progetto ben orchestrato, un piano ben ordinato che potrebbe “suonare” così: “distruggiamo l’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio; distruggiamo l’unita’ della famiglia, così sarà distrutto l’essere umano”. È l’antitesi della creazione: “Facciamo l’uomo a immagine e somiglianza di Dio, maschio e femmina li creò” (cfr Gen 2, 26-27).

Raffaello Sanzio – Sposalizio della Vergine (1504), Pinacoteca di Brera, Milano – Wikipedia, pubblico dominio

“Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Così che non sono due ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha unito l’uomo non lo separi” (M t 19,4-6).
A questo disegno di amore, unità e vita, la società di oggi, o meglio l’antico nemico dell’uomo, il maligno, vuole contrapporre un altro orribile disegno fatto di odio, adulterio, aborto, trasgressione, corruzione e morte.
Il maligno sta impregnando spesso i mass-media, basti pensare alle telenovellas, film, trasmissioni come “Le coppie” e spettacoli vari, per attaccare continuamente l’immagine della famiglia fondata sul matrimonio.
E così tutto sembra lecito. Ad esempio: parlare continuamente di adulterio in tanti posti di lavoro, “innamorarsi” di persone già sposate, iniziare “storie assurde” tra persone già sposate e tante altre cose.
Sembra vedere come tante persone impazzite che si stanno lasciando guidare non più dalla ragione, dal vero amore, ma dall’istinto!
“Sento amore per te” dice una persona sposata ad un’altra già sposata con figli… e iniziano storie non di amore, ma di distruzione.
Rabbia, confusione, insofferenza per il proprio coniuge, indifferenza verso i propri figli, auto-distruzione, intolleranza verso tutti, degradazione morale e tanti altri guai sono i frutti di queste storie che di amore non hanno neppure l’ombra.
L’amore si compiace della verità, e in queste storie di verità non c’e’ niente! Sono tutti sotterfugi, ipocrisie, menzogne !
“Mi batte il cuore forte per te” dice una persona sposata ad un’altra sposata… È questo forse amore? No! Solo tentazione, e siccome la tentazione è contro natura, il sentimento che proverò sarà ancora più forte di quello pacificante del vero amore.
Tanti dicono “da quando ho iniziato questa storia extraconiugale ho emozioni più forti di quelle avute nel mio matrimonio”.
L’essere umano colpito nella realtà più intima e sacra, viene distrutto, e prova sensazioni forti; sensazioni di morte, non di vita.
Infatti oltre a queste sensazioni forti, si prova anche angoscia, paura, stordimento, rabbia, volontà di autodistruzione: sicuramente non frutti di un vero amore.
Svegliamoci! Vogliamo costruire una società di infelici? Continuando a seguire il nostro istinto e non Dio e la sua Parola, le tenebre dell’errore, oscureranno sempre più lo splendore della verità.
È ora di svegliarsi dal sonno! Svegliamoci, buttiamo via le opere del male e rivestiamoci delle armi della luce. “Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca, ma piuttosto parole che possano giovare a quelli che ascoltano”.
“Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie!” (Ef 5, 3-4).
Fuggite le occasioni prossime al peccato. “Se il tuo occhio destro ti e’ occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nell’inferno” (Mt 5,29):
Custodisci il tuo cuore nella fedeltà perché, “chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (M t 5, 28).
Non chiamare l’adulterio amore, ma solo peccato e tentazione perché “guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre…” (Is 5, 20a).
“Mortificate dunque questa parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi…” (Col 3, 5).
“Perché questa e’ la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passione o libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché Dio è giudice di tutte queste cose, come vi abbiamo detto e attestato.
Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme, non disprezza un uomo ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito” (1Ts 4,3-8).
Non guardate alla televisione ciò che è immorale, ciò che è trasgressione, ciò che inneggia al tradimento e all’infedeltà coniugale perché “La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se. dunque la luce è tenebra, quanto grande sarà la tenebra” (Mt 6,22-23).
Se hai sbagliato ravvediti, “non aspettarti a convertirti al Signore e non rimandare di giorno n giorno” (Sir 5, 7).
Invoca il Signore Gesù, chiedi a lui di liberarti dal male, confessati, dona al Signore la tua debolezza e il tuo peccato. Perché “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora diventeranno come lana” (Is 1, 18).
Se infatti con “l’aiuto dello Spirito voi fate morire le opere della carne voi vivrete!” (Rom 8, 13b ). “I desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace” (Rom 8, 6).
“Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle crapule, nei bagordi, nelle ubriachezze e nel culto illecito degli ideali” (IPt 4,3).
In conclusione, fratelli, tutto quello che e’ vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che e’ virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri (FiI4, 8).
Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito… e il marito non ripudi la propria moglie (ICor 7, 10a-llb). Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio (M c 10, 11-12).
“Cercate ciò che e gradito al Signore e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente” (Ef 4, 10-11).
“Per il resto attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo” (Ef 6, 10-11 ).

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Stralcio testo tratto dalla pagina: larderiaweb.it sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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