Lo gnosticismo è un insieme di correnti religiose e filosofiche che fiorirono tra il II e il III secolo d.C., nei grandi centri culturali del Mediterraneo come Roma e Alessandria d’Egitto. Non si tratta di un sistema unico e coerente, ma di una rete di scuole, sette e movimenti spesso molto diversi tra loro, uniti però da un’idea fondamentale: la salvezza passa attraverso la conoscenza (gnosi).

Frammento del Dialogo del Salvatore, uno dei testi gnostici ritrovati nei codici di Nag Hammâdi. – Wikipedia, pubblico dominio.

Secondo gli gnostici, la realtà materiale è una prigione: il nostro spirito, una scintilla divina, è caduto nel mondo fisico e ha dimenticato la sua origine celeste. Il corpo è il suo carcere, e la creazione stessa non è opera di un Dio buono, ma di un demiurgo, un’entità inferiore, a volte perfino malvagia. In questa visione, il mondo che conosciamo è un’illusione, e solo pochi “illuminati” possono risvegliarsi e risalire alla vera origine spirituale.

Per gli gnostici, la fede semplice non basta: solo chi possiede la conoscenza segreta può liberarsi. Questa rivelazione, riservata a pochi eletti, era spesso custodita in testi alternativi ai Vangeli canonici, come L’Apocrifo di Giovanni o La Sofia di Gesù Cristo, ritrovati nella straordinaria biblioteca di Nag Hammâdi nel 1945.

Lo gnosticismo è anche un ribaltamento radicale della narrazione biblica: il serpente dell’Eden è visto come un liberatore, e persino figure come Caino vengono rivalutate. In alcune versioni, Gesù stesso è descritto come colui che invita Adamo ed Eva alla ribellione per ottenere la conoscenza.

Queste dottrine, pur molto diverse tra loro, hanno in comune un forte dualismo: tra spirito e materia, luce e oscurità, anima e corpo. Questo porta a visioni estreme della vita terrena: o all’ascetismo più rigido, per negare la carne, o al libertinismo assoluto, per disprezzarla.

Anche se lo gnosticismo “classico” declina dopo il IV secolo, i suoi temi riaffiorano nel tempo: nei catari medievali, nelle pratiche ermetiche e alchemiche del Rinascimento, fino a influenzare – in forme nuove – correnti moderne come il nichilismo, l’esistenzialismo o le utopie tecnologiche che cercano di superare i limiti umani e naturali.

In un mondo che spesso sembra privo di senso, lo gnosticismo continua a porre una domanda antica e universale: “E se la verità fosse altrove?”

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