In Grecia l’abete bianco era sacro alla dea Artemide, protettrice delle nascite, in onore della quale si sventolava nelle feste dionisiache un suo ramo intrecciato con edera e coronato sulla punta da una pigna.

Abete bianco – Wikipedia, pubblico dominio

Portava lo stesso nome dell’abete bianco Elate, la dea della luna nuova, detta anche Kaineides (da kainizo che significa rinnovare, recare cose nuove).
Riguardo a Kaineides c’è anche una leggenda:

Cenide e Poseidone. Incisione di Virgil Solis per le Metamorfosi di Ovidio Libro XII, 189-209. – Wikipedia, pubblico dominio

Un giorno la ninfa Cenide fu posseduta da Poseidone, che in cambio le chiese cosa desiderasse come dono d’amore. Ed ella chiese di essere trasformata in un guerriero invincibile. Prese il nome di Ceneo, divenne un imbattibile guerriero e fu proclamato re dei Lapiti.
Diventò così superbo da piantare nel centro della piazza la sua lancia realizzata con legno di abete e chiese ai sudditi di dedicarle dei sacrifici.

Ceneo e Centauri. Incisione di Bauer per le Metamorfosi di Ovidio Libro XII, 470-535. – Wikipedia, pubblico dominio

Zeus, per punirlo, spinse i Centauri ad ucciderlo, percuotendolo con tronchi di abete e conficcandolo al suolo come se fosse un albero.

Da allora presso molte popolazioni in primavera si verifica un rituale, durante il quale un palo di abete viene conficcato al centro della piazza del mercato (Metamorfosi, Ovidio).

Il mito adombra probabilmente un rito in onore della Grande Madre che doveva consistere nell’innalzamento di un abete nella piazza del mercato e in una cerimonia rituale in cui uomini nudi, armati di magli, percuotevano sul capo un’effigie della Madre Terra per liberare lo spirito dell’anno nuovo.

Stralcio testo tratto dalla pagina: isolafelice.forumcommunity sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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