
Bartolomeo della Gatta, Il sepolcro vuoto della Vergine Assunta in Cielo – Museo Diocesano di Cortona. – Wikipedia, pubblico dominio
La morte della Vergine Maria, detta anche Dormizione nella tradizione orientale, rappresenta un evento unico nella storia cristiana. Non è solo la fine terrena della Madre di Cristo, ma anche l’inizio di una trasformazione che trascende la morte, aprendo la strada alla trasfigurazione definitiva dell’umanità redenta.
Maria non è solo la madre biologica di Gesù, ma l’archetipo della Chiesa e dell’umanità che accoglie Dio.

Scuola di Andreas Ritzos. La Dormizione della Vergine con i santi Domenico e Francesco. Fine del 15 secolo. Museo statale di Pushkin – Wikipedia, pubblico dominio
Nei Vangeli canonici non si fa menzione della morte di Maria. Tuttavia, le tradizioni antiche, specialmente quelle orientali, parlano della sua dormizione, un sonno che prelude alla gloria. Questa espressione non nega la realtà della morte, ma la trasfigura già in partenza: non si tratta di un trapasso segnato dalla corruzione del corpo, ma di un evento luminoso, spirituale.
Secondo gli apocrifi e le antiche liturgie, Maria viene avvisata da un angelo della sua morte imminente. I discepoli si radunano attorno a lei. Dopo il suo trapasso, il suo corpo viene assunto al cielo. Questa narrazione, che culmina nella dottrina dell’Assunzione, definita dogma dalla Chiesa Cattolica nel 1950, afferma che Maria è stata assunta in corpo e anima nella gloria celeste.

El Greco – Dormizione della Vergine – Wikipedia, pubblico dominio
La trasfigurazione della Vergine-Madre non è solo un privilegio personale: è simbolo escatologico. In Maria, il destino ultimo dell’uomo si realizza per anticipazione.
Ella è la prima redenta, la prima risorta, la prima glorificata. La sua assunzione è un atto profetico: ciò che accade a lei accadrà, alla fine dei tempi, a tutti coloro che vivono in Cristo.
La trasfigurazione di Maria è anche una risposta al peccato originale. Là dove Eva aveva ceduto alla morte, Maria, la “nuova Eva”, viene liberata dalla corruzione. È immagine di un corpo non più soggetto al decadimento, ma trasfigurato dalla grazia.
La maternità di Maria non termina con la nascita di Gesù. Sotto la croce, Cristo le affida l’umanità intera: “Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26). In quel momento, Maria diventa madre universale, madre della Chiesa. La sua morte non interrompe questo ruolo; lo espande. Assunta in cielo, intercede per i fedeli, li accompagna come madre e regina.
Nel suo destino glorioso si riflette una maternità pienamente spirituale: Maria non è solo colei che ha dato la carne a Dio, ma colei che continua a generare alla fede i figli di Dio.

Hugo van der Goes – La morte della Vergine – Groeningemuseum – Wikipedia, pubblico dominio
La morte e trasfigurazione della Vergine-Madre non sono solo un evento religioso: sono una chiave di lettura dell’umano. In lei vediamo la possibilità di una morte non distruttiva, ma redenta. Una morte che apre alla vita, non che la chiude. Maria mostra che l’uomo non è fatto per la polvere, ma per la luce.

Giotto – Dormitio Virginis – Gemäldegalerie, Berlino – Wikipedia, pubblico dominio
Nel suo corpo glorificato si realizza la promessa fatta a tutta l’umanità: “Dove sarò io, sarete anche voi” (Gv 14,3). La sua trasfigurazione non è un mito, ma una profezia del nostro futuro.
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