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Teotihuacán è una metropoli precolombiana ove si innalzano le Piramidi del Sole e della Luna costruite da un misterioso popolo la cui civiltà fiorente è scomparsa nel nulla. Va rilevato che Teotihuacán è il più grande sito archeologico precolombiano del Nord America e si trova a circa quaranta chilometri a nordest di Città del Messico, nel comune di San Juan Teotihuacán.
Per quanto si è potuto stabilire dagli studi archeologici, nel momento di massimo splendore, Teotihuacan pare sia stata la più grande città del continente americano. Il suo nome viene anche utilizzato per designare la civiltà di cui era il fulcro, trattandosi di un probabile regno esteso fino a comprendere la maggior parte dell’attuale Messico. Segni della presenza della civiltà teotihuacana, sebbene non si possa parlare di un vero e proprio controllo politico ed economico, sono riscontrabili anche in diversi siti archeologici della zona di Veracruz, Papantla, Cempoala e nella regione Maya.

Nella regione abitata dai Totonachi si coltivava mais, cucurbita, fagioli, e peperoncino chili, e si producevano ambra liquida e cotone. Anche durante una disastrosa carestia, la regione rimase un centro di agricoltura produttivo. In questo periodo molti Aztechi, popolo confinante, dovettero vendere se stessi o dei membri di famiglia ai Totonachi come schiavi in cambio di sostentamento alimentare. 
Le donne Totonache erano delle tessitrici esperte, si vestivano elegantemente ponevano piume tra i capelli. Il frate Bernardino de Sahagún le descriveva come “piuttosto eleganti”. Anche gli uomini vestivano bene, con abiti multicolori, collane, braccialetti, e oggetti con penne di quetzal.

Nonostante le varie scoperte e studi, l’antica città di Teotihuacan conserva ancora oggi un alone di mistero, per il quale la parola “mistero” è usata, una volta tanto senza alcun imbarazzo, anche da noti archeologi e studiosi delle civiltà antiche.

Teotihuacan, il Viale dei Morti e la Piramide del Sole visti dalla Piramide della Luna – Wikipedia, pubblico dominio

Teotihuacan sorge su un grande altopiano, a un’altitudine di circa 2300 metri, la città, che copre una superfice di circa ventitré chilometri quadrati, fu comunque edificata in una posizione strategica, nel punto d’incontro di importanti strade e nel luogo in cui la Valle del Messico si collega al Golfo del Messico.
Questa sua posizione favorì un fiorente scambio culturale e commerciale con le popolazioni limitrofe e garantì, per secoli, lo sviluppo della città che divenne popolosa e prosperosa. È interessante notare come in città siano del tutto assenti fortificazioni o costruzioni a uso militare per cui è naturale pensare che la sua influenza sia stata maggiormente esercitata per mezzo dei commerci e della religione piuttosto che delle conquiste militari.
Anche se questa mancanza di fortificazioni non dimostra una mancanza di bellicosità dei suoi abitanti.

Il visitatore che si recasse a Teotihuacan resterebbe impressionato dalla mole del più grande dei monumenti presenti, la piramide del Sole, edificata pare attorno al 300 a.C. Si tratta di una costruzione a quattro piani alta circa 73 metri e i cui lati perimetrali misurano 225 metri; viene ovviamente da pensare a quali sforzi sovrumani siano stati posti i costruttori. Minori sono le dimensioni della piramide della Luna, costruita anch’essa attorno al 300 a.C.; i suoi lati misurano 145 metri e la sua altezza è di 42 metri, per quanto altrettanto ben conservata e ugualmente imponente. Si calcola che siano stati almeno tremila gli schiavi coinvolti nell’edificazione della piramide. Tremila uomini per oltre trent’anni di lavoro ininterrotto. Più di due milioni e mezzo di tonnellate di mattoni essiccati al sole, sono stati utilizzati nel corso dell’opera ma stupefacente è il fatto che dimostra anche profonde conoscenze astronomiche e matematiche, oltre che ingegneristiche, da parte della civiltà teotihuacana.

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L’asse della piramide del Sole è orientato perfettamente in direzione est-ovest, ovvero nel senso del passaggio del sole nel cielo. Molto probabilmente questa costruzione simboleggia il centro dell’universo, con i quattro angoli che corrispondono ai quattro punti cardinali e con il vertice che significherebbe il centro della vita.

Nei primi anni Settanta fu scoperta dagli archeologi una cavità sotto la piramide. Si tratta di una galleria a pochi metri sottoterra che si dirige per un centinaio di metri verso est. Molto probabilmente questa cavità era utilizzata come sito di culto ma è curioso costatare che in epoca Precolombiana i popoli di quella terra consideravano simili gallerie il ventre da cui il sole e la luna e tutto il genere umano erano sorti agli inizi dei tempi.

Teotihuacan, Piramide della Luna – Image by Chepe Nicoli from Pixabay

Dalla Piramide della Luna si estende il lunghissimo Viale del Morti circa tre chilometri. In realtà si tratta di una serie di cortili e spiazzi aperti ognuno dei quali è largo un centinaio di metri. Ai lati di questi cortili s’innalzano delle basse piattaforme che gli Aztechi primi e gli Spagnoli poi pensarono essere tumuli funerari.
In realtà entrambi sbagliavano perché gli antichi abitanti della città avevano un costume funerario del tutto particolare. Usavano, infatti, cremare i corpi dei defunti e seppellirne le ceneri sotto il pavimento delle abitazioni.

Il Viale dei Morti attraversa poi quella che viene definita la cittadella, si tratta di un complesso di costruzioni recintate da un perimetro quadrato con i lati lunghi più di 600 metri. La cittadella era il complesso cerimoniale della città e sorgeva nelle vicinanze del Gran Conjunto che era invece il quartiere amministrativo.

Maschera di pietra ritrovata a Teotihuacán. Periodo classico (III-VII secolo) – Wikipedia, pubblico dominio

Nelle vicinanze della cittadella sorge il tempio del Sole o di Quetzalcoatl, il monumento più conosciuto di questo centro urbano. In questa piramide incontriamo alcuni elementi architettonici che diverranno poi tipici in tutta la Mesoamerica; le “alfardas”, ovvero le rampe di protezione delle scalinate dell’edificio e il cosiddetto “talud-tablero” ovvero l’interruzione del corpo inclinato della piramide “talud” per mezzo di unità sporgenti “tableros”. Le pareti del talud sono decorate da bassorilievi raffiguranti serpenti, mentre sui gradoni sovrapposti sono ben visibili le colossali teste di Quetzalcoatl, il Serpente Piumato, che si alternano con quelle di una divinità forse collegata con il mais e con la pioggia.
Il principale mistero di Teotihuacan riguarda le sue origini. 
Non sappiamo con esattezza chi ha fondato questa città. Inizialmente si era pensato al popolo azteco, ma in realtà esso ricevette, per così dire, in eredità il complesso da un’altra civiltà. Quando gli Aztechi scoprirono il sito, infatti, esso era già in rovina da ben settecento anni. Tuttavia non esitarono a impossessarsene e ad assegnargli un nome suggestivo:Teotihuacan, per l’appunto, che in lingua nauhatl significa la città dove nascono gli dei.

Quel che è certo è che Teotihuacan pone la sua influenza culturale in forma determinante in tutta l’America Centrale, infatti, in tutto il Messico sono stati ritrovati vasi prodotti a Teotihuacan in un’epoca in cui la città era in piena fioritura e contava forse più di duecentomila abitanti.

Poche altre cose sappiamo dei misteriosi abitanti di questa metropoli del mondo antico, è accertato che possedevano una scrittura, però non è mai stata decifrata, ed è possibile che ci sia stata anche una produzione libraria, sebbene nessun testo sia mai giunto fino a noi.
Sicuramente erano un popolo particolarmente dotato dal punto di vista artistico, celebri sono le maschere di pietra ritrovate sul posto, realizzate con la nefrite, il basalto o la giada e decorate con conchiglie e ossidiana….
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Stralcio testo tratto da un articolo elab-da g.m.s. pubblicato sulla pagina umsoi.org sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…

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