Per oltre dieci anni Nefertiti fu la donna più potente e venerata d’Egitto, quasi una divinità vivente agli occhi del suo popolo. Accanto al marito, il faraone Amenofi IV, conosciuto anche come Akhenaton, la splendida regina dominava la scena politica e religiosa della XVIII dinastia del Nuovo Regno, lasciando dietro di sé un’aura di fascino e di potere che il tempo non ha mai cancellato.

Foto del busto di Nefertiti al Neues Museum di Berlino. Wikipedia, foto di Philip Pikart rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Eppure, di lei sappiamo sorprendentemente poco. Intorno al 1336 a.C., all’età di appena trent’anni, Nefertiti svanì nel nulla: la sua figura, che fino a quel momento era stata onnipresente nei templi e nei monumenti, scompare di colpo dalle cronache, come se fosse stata inghiottita dal silenzio della storia.

La sua ascesa era iniziata da giovanissima. Si dice che avesse appena quindici anni quando sposò Amenofi IV, a sua volta poco più che un ragazzo. Da quel momento, la regina divenne una delle figure femminili più potenti che l’Egitto avesse mai conosciuto. Sempre al fianco del faraone, condivideva con lui cerimonie, celebrazioni e decisioni di governo, arrivando ad avere un rango quasi pari a quello del marito.

Insieme, i due sovrani intrapresero una delle più radicali riforme religiose della storia egiziana: abbandonarono i culti tradizionali e consacrarono il regno ad Aton, il dio Sole. Durante il quinto anno del loro governo, trasferirono la capitale da Tebe ad Achetaton, la “Città della Luce di Aton”, l’attuale El-Amarna.
Nuovi templi furono innalzati, perfino a Karnak, antico cuore del culto di Amon. Le pareti si riempirono di immagini di Nefertiti, raffigurata come “Neferneferuaton”, ossia “Perfetta è la perfezione di Aton”.

Altare domestico che mostra Akhenaton, Nefertiti e tre delle loro figlie. XVIII dinastia, regno di Akhenaton – Wikipedia, pubblico dominio

Mai prima d’allora una regina era stata rappresentata con tanta insistenza: sembra addirittura che abbia ricoperto il ruolo di Sommo Sacerdote, carica che fino a quel tempo apparteneva esclusivamente ai faraoni.

Ma qualcosa cambiò. Negli ultimi anni del regno di Akhenaton, le immagini di Nefertiti iniziarono a scomparire. Al loro posto comparvero quelle delle sue figlie, Meritaton e Ankhesenpaaton. Perché? Forse, come suggeriscono alcuni studiosi, la regina cadde in disgrazia, accusata di non essere in grado di dare al sovrano un erede maschio.

Image by Souzan B from Pixabay

Altri sospettano che una ribellione popolare, indignata dal culto esclusivo di Aton, abbia travolto la coppia reale. Ciò che è certo è che, con l’ascesa al trono del giovane Tutankhamon nel 1333 a.C., qualsiasi ricordo di Akhenaton e Nefertiti fu cancellato con determinazione: statue distrutte, nomi eliminati, memorie condannate all’oblio.

Così, la donna che aveva osato regnare come pari a un faraone, che aveva incarnato la bellezza e il potere, svanì dalla storia. E la sua sorte, velata di mistero, continua ancora oggi ad affascinare e a far nascere domande senza risposta.

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