San Girolamo, una delle figure più illustri tra i dottori della Chiesa, nacque tra il 345 e il 347 a Stridone, un villaggio situato in Dalmazia, in una famiglia cristiana di nobili origini. Sin dalla giovinezza, si distinse per la sua sete di conoscenza, che lo portò a Roma per studiare i classici latini. A Treviri, Girolamo si avvicinò alla vita ascetica occidentale, e qui strinze amicizia con Rufino e Cromazio
All’età di 19 anni, Girolamo ricevette il battesimo per mano di papa Liberio, e da quel momento intraprese un cammino di profonda spiritualità. Desideroso di esplorare le tradizioni monastiche orientali, si recò in Siria per sperimentare la vita eremitica del deserto. Durante il suo soggiorno in Oriente venne ordinato presbitero.
Girolamo si stabilì definitivamente a Betlemme, dove fondò due monasteri: uno maschile e uno femminile. Qui si dedicò con grande fervore alla traduzione e al commento dei testi sacri, lasciando alla Chiesa un patrimonio inestimabile di opere teologiche e spirituali.
Uomo dal carattere forte e talvolta irruente, non esitava a condannare con veemenza i vizi e le ipocrisie del suo tempo, attirando allo stesso tempo ammirazione e critiche.
I suoi scritti, tra cui il celebre Epistolario, rappresentano un tesoro prezioso di insegnamenti sulla vita cristiana e sull’ascesi monastica, influenzando generazioni di fedeli e monaci. Girolamo morì a Betlemme il 30 settembre del 419, lasciando un’eredità spirituale che continua a essere studiata e venerata.
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