Nel porto dell’isola di Rodi, nel Mar Egeo, un tempo si innalzava una statua gigantesca: il Colosso di Rodi, alta oltre 30 metri, visibile a chilometri di distanza.

Marten van Heemskerck (1498-1574) – Il Colosso di Rodi – Wikipedia, pubblico dominio

La statua fu eretta in onore di Helios, dio del Sole, protettore dell’isola, per celebrare la vittoria dei rodiesi contro l’assedio di Demetrio Poliorcete, grazie anche all’intervento del re egiziano Tolomeo.

Bernard Rottiers – Il Colosso di Rodi – Wikipedia, pubblico dominio

La costruzione, affidata allo scultore Chares di Lindo, allievo di Lisippo, durò circa dodici anni e si concluse intorno al 290 a.C.

La statua, fatta di bronzo e sorretta da una struttura interna di ferro e pietra, poggiava su una base di marmo. Alcuni materiali potrebbero essere stati ricavati dalla gigantesca torre d’assedio (l’Elepoli) abbandonata dal nemico.

Secondo le fonti, il Colosso fu costruito sollevando la statua a strati, con impalcature e un terrapieno che ne avvolgeva il corpo. Non è chiaro se reggesse una fiaccola o una lancia, ma si ritiene che il volto fosse ispirato all’immagine del Sole sulla quadriga realizzata da Lisippo per Rodi.

Nel 224 a.C. un violento terremoto fece crollare la statua, spezzandola all’altezza delle ginocchia. Secondo Strabone, non fu mai restaurata per motivi religiosi. I resti rimasero al suolo per secoli, finché nel 653 d.C. gli Arabi li raccolsero e li vendettero come metallo.

Antonio Tempesta – Il colosso di Rodi – Wikipedia, pubblico dominio

Nel tempo nacque la leggenda secondo cui il Colosso fosse posto all’ingresso del porto, con le navi che passavano tra le sue gambe. Tuttavia, questa ricostruzione è considerata tecnicamente infondata. Più probabile è che la statua sorgesse nel luogo dell’attuale Forte di San Nicola.

Il termine “kolossos“, di origine pre-greca, in origine indicava piccole figure votive, ma divenne sinonimo di statua di dimensioni eccezionali proprio grazie a quest’opera. Non a caso, il Colosso di Rodi fu annoverato tra le sette meraviglie del mondo antico, simbolo di orgoglio, arte e resilienza.

 

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