
Cartografia tratta da Wikipedia
Si tramanda che la maestosa cattedrale di Santiago de Compostela custodisca le spoglie mortali di San Giacomo, figlio di Zebedeo, apostolo, cugino di Gesù e futuro patrono della Spagna.
Tra i Dodici, Giacomo occupa una posizione privilegiata. Insieme a Pietro e Giovanni, fu uno dei pochi discepoli ammessi a momenti di straordinaria intimità con il Maestro, come la Trasfigurazione sul monte.
Una tradizione, più radicata nella leggenda che nella documentazione storica, racconta che, dopo la morte di Gesù, Giacomo si spinse fino alle terre occidentali della Spagna per annunciare il Vangelo.

Tomba di San Giacomo, Cattedrale di Santiago de Compostela, Galizia – Wikipedia, foto Le Galicien, pubblico dominio
Giacomo fu martirizzato nel 44 d.C. per ordine di Erode Agrippa I: il primo degli apostoli a dare la vita per la fede. Secondo la tradizione, alcuni discepoli di Giaffa ne raccolsero il corpo e, guidati dalla provvidenza divina, lo imbarcarono su una nave. Dopo sette giorni di navigazione, sospinta da venti favorevoli, l’imbarcazione approdò sulle coste della Galizia, nei pressi di Iria Flavia, non lontano dall’attuale Santiago.
Il viaggio proseguì via terra: il corpo fu trasportato su un carro trainato da buoi. Il punto esatto della sepoltura sarebbe stato stabilito miracolosamente, quando gli animali si fermarono tutti insieme, come per volontà superiore.

Alfonso II delle Asturie nel Libro dei ritratti dei re dell’Alcazar di Segovia. – Wikipedia, pubblico dominio
Nel IX secolo, un eremita di nome Pelagio, che viveva nei pressi di Iria Flavia, fu guidato da misteriose luci celesti fino a una tomba di marmo. Informato dell’accaduto, il vescovo del luogo identificò i resti come appartenenti all’apostolo Giacomo e convocò il re Alfonso II delle Asturie. Quest’ultimo non esitò a proclamare San Giacomo patrono del regno.
L’investitura non fu solo un atto di fede, ma anche una scelta politica: in un’epoca in cui l’Islam dominava buona parte della penisola iberica e minacciava l’identità cristiana della Spagna, Giacomo diventava il simbolo e il difensore della rinascita cristiana.
La figura del santo si ammantò presto di leggenda. Durante la battaglia di Clavijo (844), si racconta che apparve in cielo, su un cavallo bianco, guidando le truppe cristiane alla vittoria contro gli invasori mori. Il grido “¡Santiago y cierra, España!” divenne in seguito il motto dei guerrieri spagnoli, che per secoli combatterono sotto la sua protezione.
La notizia della scoperta della tomba di San Giacomo si diffuse rapidamente in tutto l’Occidente. Già nel 950, il vescovo francese Godescalc di Le Puy, accompagnato da numerosi pellegrini, intraprese il lungo cammino verso Santiago.
Nel corso dell’XI secolo, la potente abbazia di Cluny favorì la crescita del pellegrinaggio, costruendo ospedali e priorati lungo le principali vie d’accesso. Quattro arterie principali partivano da Tours, Vézelay, Le Puy e Arles, e si congiungevano in Spagna verso la meta sacra.

Vista della Cattedrale di Santiago de Compostela – Wikipedia, pubblico dominio
Il primo santuario fu costruito per volere di Alfonso II, proprio sul luogo di un antico tempio romano dedicato a Giove. Con l’aumento costante dei pellegrini, la chiesa venne più volte ampliata, fino a diventare l’imponente cattedrale romanica iniziata nel 1078, una vera e propria icona architettonica del pellegrinaggio medievale.
Il Portico della Gloria, realizzato alla fine del XII secolo, è uno degli ingressi più celebri. Introduce a tre portali scolpiti con figure di angeli, apostoli e profeti, che sembrano danzare sotto la figura centrale del Cristo in Gloria. Al di sotto, San Giacomo è raffigurato seduto sull’albero di Jesse, che simboleggia la genealogia di Gesù. Cinque fossette scolpite nella pietra testimoniano i punti in cui i pellegrini poggiavano le dita in preghiera, prima di entrare nel luogo santo.
All’interno, sopra l’altare maggiore, una statua dorata dell’apostolo brilla come una stella. Durante la Messa, è consuetudine salire le scale laterali per abbracciare la statua da dietro, un gesto devoto che sorprende ogni nuovo arrivato. Sotto l’altare, infine, si trova la cripta con il cofanetto d’argento che custodisce le ossa venerate come quelle del santo.
Verso la fine del XIX secolo, scavi condotti dietro l’altare maggiore riportarono alla luce le ossa di tre uomini. L’identità di uno di essi fu rafforzata da un confronto con un frammento osseo conservato nella cattedrale di Pistoia, ritenuto parte del cranio di San Giacomo: i due combaciavano perfettamente.
Nel 1884, papa Leone XIII riconobbe ufficialmente l’autenticità delle reliquie. Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che i resti possano appartenere a un vescovo spagnolo martirizzato. Al di là delle controversie storiche, la fede dei pellegrini ha continuato nei secoli a rendere viva la presenza dell’apostolo.
Alla fine del viaggio, i pellegrini ricevono la conchiglia del pecten, antico simbolo del cammino e segno distintivo di chi ha compiuto il pellegrinaggio fino alla tomba di San Giacomo.
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