Nelle antiche culture del periodo matriarcale, esisteva una figura tragica e infelice: il Sostituto. Era al centro di un rito cruento, comune in civiltà come l’Egitto, la Mesopotamia e l’impero di Hattusa. Solo Roma, la cui storia è più recente, fu risparmiata da questa consuetudine.

[Matriarcato] – André Thevet – Come le Amazzoni trattano coloro che portano in guerra – Wikipedia, pubblico dominio
In Grecia, questa figura prendeva il nome di Interrex, ed era spesso un bambino di circa dieci anni: gli stessi anni che durava il regno del Paredro, il Re-Sacro, che oggi potremmo paragonare a un principe consorte.
Secondo le usanze dell’epoca, la Regina sceglieva tra i giovani più forti e vigorosi un compagno con cui generare eredi e regnare. Il suo regno durava finché le forze lo sostenevano; poi veniva sacrificato, e il suo sangue versato nei campi per favorire la fertilità della terra. Dieci anni: questo era il tempo concesso.
Tutto cambiò quando un uomo, Enapione, che si dice fosse nipote di Minosse, si ribellò al suo destino. Quando un nuovo pretendente, forte e vincente, superò le prove rituali (probabilmente una lotta corpo a corpo) ed ebbe diritto al trono, Enapione si rifiutò di morire. Si finse morto nascondendosi in una cripta, per poi “resuscitare” con l’aiuto di sostenitori. A quel punto, chiese che a essere sacrificato al suo posto fosse un altro: il Sostituto, l’Interrex.
Questi Sostituti erano quasi sempre bambini di dieci anni: schiavi, prigionieri, giovani promettenti, e talvolta persino figli dello stesso Re-Sacro. Questo dettaglio potrebbe gettare luce su quei miti arcaici, spesso oscuri e drammatici, in cui giovani eroi uccidono i propri padri: episodi che abbondano nella Grecia arcaica, e perfino nella cultura minoica e micenea.
Il giovane Interrex veniva insediato con una cerimonia solenne e gioiosa. Per un solo giorno regnava, libero di fare tutto ciò che desiderava. Poi, drogato, veniva sacrificato.
Il Paredro tornava così al fianco della Regina, anche se il potere di lei cominciava ormai a incrinarsi. Ma il suo regno era sempre precario: prima o poi sarebbe arrivato un nuovo sfidante, più forte, deciso a prenderne il posto.
Non sappiamo per quanto tempo durò questo spietato rituale. A un certo punto, però, la crudeltà del sacrificio umano lasciò spazio a riti meno sanguinosi. I fanciulli furono sostituiti da animali, come capri o tori. In Egitto, in particolare, nacque una cerimonia simbolica chiamata Sed o Giubileo, un rituale magico con cui il sovrano rinnovava le proprie forze e ritrovava la legittimità a regnare.
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