Demofoonte (o Demofonte, secondo altre versioni) è una figura della mitologia greca, figlio di Metanira e di Celeo, regnanti su Eleusi.
Fu allevato, insieme al fratello Trittolemo, dalla dea Demetra che decise di renderlo immortale per riconoscenza verso i genitori di lui che la stavano accogliendo con dovizia nonostante le sue mentite spoglie di vecchia signora.
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Demofoonte nel rito con Demetra – Wikipedia – Internet Archive Book Images – No restrictions
Ogni giorno lo cospargeva d’ambrosia ed ogni notte lo poneva sul fuoco per espellere ogni residuo di mortalità. Una notte la regina scoprì i riti e gridò per l’orrore, fu allora che la dea si fece riconoscere e tranquillizzò la donna.
Alla fine Demofoonte non divenne immortale, ma Demetra, per riconoscenza, garantì onore eterno alla città e rivelò a Trittolemo i misteri della terra e della coltura del frumento.
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Metastasio – Demofoonte, Atto II, Scena IX. „Vieni, mia vita, / Vieni: sei salva.“ – Wikipedia, pubblico dominio
La vicenda di Demofoonte, ampiamente modificata, venne messa in versi da Pietro Metastasio, il quale fornì il libretto per l’omonima opera seria di Nicolò Jommelli; la prima intonazione dell’opera venne composta da Jommelli a Parma nel 1743, la quarta per il Teatro San Carlo di Napoli nel 1770.
Stralcio testo tratto dalla pagina: unmondoaccanto.blogfree sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…
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