Trittolemo è una figura emblematica della mitologia greca, strettamente legata alla città di Eleusi, un piccolo ma importante centro nei pressi di Atene. Proprio a Eleusi si celebravano i celebri Misteri eleusini, antichi riti religiosi avvolti nel segreto, e profondamente connessi alla sua storia. Trittolemo non era soltanto il simbolo di questa città sacra: secondo il mito, fu anche il primo a introdurre l’agricoltura tra gli uomini, guadagnandosi così venerazione e rispetto.

Studio di Raffaello (attribuito a Giulio Romano). Céres, o Abbondanza. – Wikipedia, pubblico dominio
La sua vicenda si intreccia indissolubilmente con quella della dea Demetra (Cerere per i Romani), signora delle messi e della fertilità, e con il drammatico rapimento di sua figlia Persefone da parte di Ade, il dio degli Inferi.
Ade, deciso a prendere moglie, rapì Persefone senza chiedere il consenso di Demetra, gettando la dea nella disperazione più profonda. Travolta dal dolore, Demetra vagò per il mondo in cerca della figlia, trascurando ogni compito divino: così, i campi smisero di dare frutti, la vegetazione appassì e la Terra rischiò di diventare un deserto sterile.
Nel suo lungo pellegrinare, la dea, sotto le sembianze di una donna mortale, giunse a Eleusi, alla corte del re Celeo e della regina Metanira. Quest’ultima aveva appena dato alla luce un figlio, il piccolo Trittolemo, e cercava una nutrice che potesse occuparsene. Demetra, commossa dalla maternità altrui che le ricordava il legame perduto con Persefone, accettò l’incarico e iniziò ad allevare Trittolemo con cure divine. Lo nutriva con ambrosia e, di notte, lo posava sul fuoco sacro per renderlo immortale, un rito misterioso che troviamo in altri miti, come quello di Achille.
Tuttavia, una notte, la regina Metanira scoprì il rituale e, spaventata, interruppe il processo. Demetra, allora, rivelò la sua vera identità divina e, indignata per l’interruzione, ordinò la costruzione di un tempio a lei dedicato in segno di rispetto e riparazione.

Demetra e Metanira, particolare da un’hydria apula a figure rosse, ca. 340 aC. – Altes Museum – Wikipedia, pubblico dominio
In seguito, Demetra prese con sé Trittolemo e gli insegnò l’arte dell’agricoltura: come arare la terra, seminare, raccogliere il grano, conoscenze allora ignote agli uomini.
Divenuto una sorta di semidio grazie all’educazione ricevuta, Trittolemo ricevette dalla dea un carro alato trainato da due draghi, con cui viaggiò in lungo e in largo per diffondere la coltivazione del grano tra le genti.

Károly Brocky – Cerere (Demetra) e Trittolemo – Ottó Herman Museum – Wikipedia, pubblico dominio
Il suo viaggio, però, non fu privo di ostacoli. Nella terra dei Geti (l’attuale Romania), il re Carnabone, dopo averlo ospitato, uccise uno dei draghi del carro. Ma Demetra, intervenuta prontamente, ne fornì un altro al suo protetto e punì il re trasformandolo in una costellazione.
Più a nord, tra gli Sciti (nell’odierna Ucraina), il re Linco tentò di uccidere Trittolemo per appropriarsi dei suoi segreti, ma fu trasformato in una lince.
In Grecia, invece, nella città di Patrasso, un giovane di nome Antea cercò di guidare il carro sacro: non riuscendoci, cadde e morì. In suo ricordo, Trittolemo fondò la città di Antea.

Ludwig Mack – I giudici dei morti Minosse, Eaco (con lo scettro), Radamanto siedono sul trono e interrogano le ombre sulla loro vita e le loro azioni. – Wikipedia, pubblico dominio
Terminata la sua missione di civilizzazione, Trittolemo trovò posto tra i giudici dei morti negli Inferi, accanto a Minosse, Radamanto ed Eaco, chiudendo così il suo viaggio tra il mondo degli uomini e quello degli dei.–
.
Vedi anche:
.




