Achille era figlio di Peleo, re dei Mirmidoni, e di Teti, ninfa marina. La madre lo rese invulnerabile immergendolo prima nel fuoco e poi nelle acque infernali dello Stige, tenendolo per il tallone, che fu quindi il suo unico punto debole.
Venne educato da Chirone; quando il destino gli offrì di scegliere tra una vita breve e gloriosa e una lunga e oscura, egli scelse la prima.
Ma Teti, informata dall’indovino Calcante che il figlio sarebbe morto a Troia, lo nascose alla corte di Licomede, re di Sciro, finchè Odisseo non lo trovò, vestito da dona tra le figlie del re, e non lo portò con sè a Troia: poichè l’oracolo diceva che senza Achille Troia non sarebbe caduta.
Il decimo giorno di assedio l’eroe, adirato per un’ingiusta spartizione del bottino, si ritirò nella sua tenda; ne uscì solo dopo la morte dell’amico Patroclo, che vendicò uccidendo il più grande di tutti i guerrieri troiani, Ettore (queste vicende formano l’argomento dell’Iliade). Venne poi ucciso da Paride….
Stralcio testo tratto dalla pagina: mongiana.com sulla quale vi suggerisco di continuare la lettura…
Nota
Secondo tradizioni post-omeriche, fu assassinato in un tempio di Apollo, dove andava per sposare Polyxène, figlia di Priamo.
Aiace ed Ulisse (Odisseo) salvarono il suo corpo che fu sepolto con Patroclo al capo Sygée e si disputarono le sue armi. Ulisse prevalse. I greci resero a Achille degli onori divini e gli dedicarono dei tempi ed un culto, in particolare a Sparta ed ad Eleia.