Nella mitologia greca, i Titani erano i figli primordiali del cielo (Urano) e della terra (Gea). Erano dodici in tutto: sei maschi e sei femmine.
I maschi erano: Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto e Crono.
Le femmine: Thea, Rea, Temi, Mnemosine, Febe e Teti.
A loro volta, anche i discendenti dei Titani furono chiamati titani, sebbene appartenessero alla generazione successiva. Tra questi spiccano figure come Prometeo, Epimeteo e Atlante, figli di Giapeto; Latona (o Leto), figlia di Ceo; e i luminosi figli di Iperione: Helios (il Sole), Selene (la Luna) ed Eos (l’Aurora). Tutti erano divinità gigantesche, dalla forza straordinaria e dallo spirito indomito.
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La Titanomachia: la prima guerra contro Zeus
Quando Zeus, figlio di Crono, rovesciò il potere dei Titani e prese il controllo del mondo, non tutti accettarono il nuovo ordine. Solo quattro Titani si sottomisero al suo dominio; gli altri si ribellarono, dando origine a una lunga e violenta guerra: la Titanomachia.

Joachim Anthonisz Wtewael – La battaglia tra gli dei e i titani – Art Institute of Chicago – Wikipedia, pubblico dominio
Il conflitto durò dieci anni e fu combattuto con furia cosmica. Zeus, affiancato dai Ciclòpi, che gli forgiarono l’arma del fulmine, e da altri potenti alleati, riuscì infine a prevalere. La punizione fu severa: i Titani sconfitti furono precipitati nel Tartaro, un abisso profondo e oscuro. Solo Atlante ricevette una condanna diversa: fu costretto a sorreggere per l’eternità la volta celeste sulle sue spalle.
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La Gigantomachia: la seconda sfida agli dèi
Ma Gea, madre dei Titani, non perdonò Zeus per l’umiliazione inflitta ai suoi figli. Colma di rabbia, generò un’altra stirpe di esseri mostruosi: i Giganti. Creature imponenti, dal corpo smisurato e con serpenti al posto dei piedi, dallo sguardo terrificante e dalla forza devastante.
Tra i Giganti più temibili si ricordano Alcioneo, Porfirione, Efialte, Eurito, Encelado e Tifeo.
Decisi a vendicare i Titani, i Giganti dichiararono guerra agli dèi dell’Olimpo. Per raggiungere la loro dimora, tentarono di scalare il cielo sovrapponendo una montagna all’altra.

Arte romana nei Musei Vaticani – Sarcofago con gigantomachia, alla presenza di Artemide ed Ecate – Wikipedia – Autore Sailko: opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0
Lo scontro fu epico. La battaglia, nota come Gigantomachia, si combatté in vari luoghi del mondo greco: dalla Sicilia ai Campi Flegrei, fino all’Arcadia, alla Tessaglia, alla Macedonia e alla Tracia.
Alla fine, Zeus, con l’aiuto dei suoi fratelli e di tutti gli dèi olimpici, riuscì a sconfiggere i Giganti.
Fondamentale fu anche l’intervento dell’eroe Eracle (Ercole), un semidio destinato a giocare un ruolo chiave in questa guerra. I Giganti furono sepolti sotto vulcani attivi, simbolo eterno della loro furia repressa. Si dice, infatti, che le eruzioni vulcaniche siano i segni della loro continua agitazione sotto la terra.
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