Gian Giacomo Caprotti, Salaì, San Giovanni Battista, Pinacoteca Ambrosiana, Milano. (Wikipedia – Pubblico dominio)

Il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, ha da sempre affascinato l’umanità. Celebrato il 21 giugno, questo evento astronomico segna l’inizio ufficiale dell’estate e rappresenta il trionfo della luce sul buio.

Ricco di simbolismi e rituali ancestrali, il solstizio è stato onorato in numerose culture con fuochi, danze e riti propiziatori per favorire la fertilità, la prosperità e la protezione.

Una delle tradizioni più affascinanti legate a questo periodo è la notte di San Giovanni, che si celebra tra il 23 e il 24 giugno.
Questa notte è considerata magica e carica di energie benefiche, un momento in cui il mondo naturale si carica di poteri straordinari.

Tra gli elementi più iconici di questa ricorrenza vi sono le erbe di San Giovanni, un insieme di piante che, secondo la tradizione popolare, acquisiscono virtù curative e protettive se raccolte durante questa notte.

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Le erbe legate a questa festività variano da regione a regione, ma tra le più comuni troviamo:

      • Iperico (Hypericum perforatum) – detta anche “erba di San Giovanni”, è la pianta più emblematica della notte magica.

        Hypericum perforatum (Wikipedia – Pubblico dominio)

        Considerata un potente amuleto contro il male, viene usata per preparare oli curativi e infusi.

      • Artemisia (Artemisia vulgaris) – simbolo di protezione e purificazione, era utilizzata nei riti propiziatori e per allontanare gli spiriti negativi.
      • Salvia (Salvia officinalis) – pianta sacra fin dall’antichità, associata alla saggezza e alla longevità, era impiegata per purificare gli ambienti.
      • Ruta (Ruta graveolens) – nota per le sue proprietà protettive, veniva utilizzata per allontanare il malocchio e la negatività.
      • Rosmarino (Rosmarinus officinalis) – considerato simbolo di amore e fedeltà, era bruciato nei falò per propiziare il futuro.
      • Lavanda (Lavandula angustifolia) – nota per il suo profumo rilassante, veniva usata nei riti di benessere e armonia.

Riti e Tradizioni della Notte di San Giovanni

Oltre alla raccolta delle erbe, la notte di San Giovanni è caratterizzata da rituali propiziatori:

      • L’acqua di San Giovanni: un infuso preparato lasciando le erbe raccolte in acqua all’aperto per tutta la notte. Al mattino, quest’acqua veniva usata per lavarsi il viso e il corpo, donando protezione e fortuna.

      • Il salto del fuoco: i falò accesi durante la notte simboleggiano la purificazione e la rigenerazione. Saltare sulle fiamme era un rito propiziatorio per garantire prosperità e protezione.
      • La rugiada miracolosa: secondo la credenza popolare, la rugiada raccolta al mattino del 24 giugno possiede proprietà benefiche per la pelle e la fertilità.

Il solstizio d’estate e la notte di San Giovanni sono momenti in cui la natura manifesta la sua massima potenza, offrendo doni preziosi all’uomo. Ancora oggi, molte persone raccolgono le erbe di San Giovanni e celebrano questi antichi rituali, riscoprendo un legame profondo con le tradizioni e con l’energia della terra.
Che si creda nella magia o meno, questi giorni rappresentano un’occasione speciale per connettersi con la natura, celebrando la luce, la vita e il potere rigenerante della terra.

 

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