C’è chi sostiene che il segreto delle nostre origini non si trovi tra le stelle, ma nelle profondità del nostro stesso pianeta. Secondo queste teorie affascinanti, nel cuore della Terra potrebbe celarsi un mondo sconosciuto, forse addirittura abitato.

Michael Dahl – Ritratto nel 1736 di Edmund Halley con in mano un diagramma dei gusci concentrici della sua teoria della Terra cava – Wikipedia, pubblico dominio
Sorprendentemente, uno dei primi a sostenere questa idea fu Edmond Halley, celebre astronomo inglese noto per aver identificato la cometa che porta il suo nome.
Nel 1691, Halley propose alla Royal Society una teoria audace: la Terra sarebbe cava, composta da più sfere concentriche che ruotano indipendentemente l’una dall’altra, un po’ come una matrioska. Secondo lui, questo avrebbe potuto spiegare l’anomalo spostamento del polo magnetico. Ma Halley andò oltre: ipotizzò che queste sfere interne potessero essere abitate.
Da allora, studiosi e appassionati non hanno smesso di cercare indizi che colleghino mito e realtà. Ogni nuova scoperta archeologica, ogni leggenda sopravvissuta nei secoli, sembra alimentare la possibilità che la storia dell’umanità sia molto più profonda – e misteriosa – di quanto ci raccontino i libri ufficiali.
Uno dei luoghi più evocativi per i sostenitori della teoria della Terra Cava è il Polo Nord: un paesaggio di ghiacci eterni, immerso nel buio per metà dell’anno, senza vita apparente né ripari naturali.
Secondo la scienza ufficiale, sotto questa calotta si estende una delle croste più spesse del pianeta, al di sotto della quale si trova roccia fusa riscaldata dal nucleo terrestre, un cuore metallico di ferro e nichel grande quanto la Luna. Tuttavia, nessuno ha mai visto con i propri occhi queste profondità: la nostra conoscenza si basa su misurazioni indirette, come onde sismiche, gravità e campi magnetici.

http://wiki.astro.com/astrowiki/de/Benutzer:Astro-rolf, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Ed è proprio in questa “zona d’ombra” della scienza che si insinua l’ipotesi della Terra cava. Alcuni credono che, sotto i ghiacci del Polo, esista un’apertura che conduce a un mondo nascosto. Una teoria affascinante che ha attraversato i secoli, passando per figure eccentriche come John Cleves Symmes Jr., ex ufficiale dell’esercito americano, che nel 1818 affermò l’esistenza di enormi varchi ai poli, accessi diretti all’interno del pianeta.
La narrativa venne rilanciata nel 1864 da Jules Verne, con il celebre romanzo “Viaggio al centro della Terra”. Anche se letterario, il libro affascinò lettori e scienziati, alimentando l’idea che nel sottosuolo terrestre potessero sopravvivere creature preistoriche o addirittura intere civiltà.
Secondo alcune correnti più speculative, esisterebbero davvero popoli avanzati che abitano l’interno della Terra, dotati di tecnologie straordinarie, persino responsabili dei misteriosi “dischi volanti” osservati nel cielo.
Uno dei racconti più controversi in merito riguarda l’ammiraglio Richard Byrd, esploratore americano noto per aver sorvolato entrambi i poli negli anni ’20. Secondo i sostenitori della teoria, nel febbraio del 1947 Byrd avrebbe volato attraverso un varco situato al Polo Nord, entrando in un mondo sotterraneo. Si racconta che velivoli simili a UFO avrebbero preso il controllo del suo aereo, conducendolo in una città interna dove egli avrebbe incontrato entità aliene chiamate “Guardiani del Pianeta”. Questi esseri lo avrebbero ammonito sull’uso distruttivo dell’energia nucleare, riferendosi probabilmente ai tragici eventi di Hiroshima e Nagasaki.
Byrd, tornato negli Stati Uniti, avrebbe ricevuto l’ordine di mantenere il silenzio assoluto. La sua presunta esperienza fu riportata decenni dopo in un diario segreto, pubblicato negli anni ’90, ma molti ritengono che si tratti di un falso. Inoltre, documenti storici indicano che nello stesso periodo Byrd partecipava a una spedizione militare al Polo Sud, rendendo impossibile la sua presenza al Polo Nord.
Nonostante la mancanza di prove concrete, la teoria della Terra cava continua a esercitare un fascino potente. Come ogni mito duraturo, affonda le radici in simboli antichi e archetipi profondi: basti pensare agli inferi delle religioni antiche, all’Ade greco, o ai mondi sotterranei popolati da divinità, demoni o esseri superiori.
È possibile che esistano grandi caverne inesplorate sotto la superficie terrestre, dove si nascondono i segreti di civiltà dimenticate?
E se alcuni degli antichi “dei” fossero in realtà visitatori extraterrestri che hanno lasciato tracce del loro passaggio in cunicoli segreti, ancora da scoprire?
Forse siamo solo all’inizio. Forse abbiamo appena sfiorato la superficie dei misteri che si celano nel ventre della Terra. Ma se è così, quali straordinarie verità aspettano ancora di emergere dal buio?
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