Bottega di El Greco – Ritratto del sacerdote e scrittore spagnolo San Giovanni d’Avila (1500-1569), patrono del clero spagnolo e dottore della Chiesa. – Wikipedia, pubblico dominio

Giovanni d’Avila nacque il 6 gennaio 1499 ad Almodóvar del Campo, da una famiglia benestante di origine ebraica.
Studiò legge a Salamanca, ma dopo la morte dei genitori si ritirò a vita di preghiera. Sentendosi chiamato al sacerdozio, proseguì gli studi teologici ad Alcalá de Henares e fu ordinato nel 1526.

Pierre Subleyras – San Giovanni d’Avila, 1746 – Wikipedia, pubblico dominio

Celebrata la prima messa, distribuì i suoi beni ai poveri con l’intenzione di partire missionario, ma cominciò invece a predicare in Andalusia, dove divenne celebre come oratore, tanto da essere chiamato “l’Apostolo dell’Andalusia“.

Nel 1531 fu arrestato dall’Inquisizione per le sue predicazioni rigorose, ma fu assolto due anni dopo.

L’esperienza del carcere rafforzò il suo messaggio incentrato sull’amore redentivo di Cristo. Continuò a predicare, completò gli studi a Granada e si stabilì a Cordova.

Fu guida spirituale di grandi santi come San Giovanni di Dio, San Pietro d’Alcántara, Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce.

Sebbene non entrò nella Compagnia di Gesù, vi indirizzò molti dei suoi discepoli, tra cui Francesco Borgia. Con una visione lungimirante, fondò scuole e l’Università di Baeza, anticipando l’idea dei seminari post-tridentini.

Teologo umanista, univa rigore dottrinale a sensibilità pastorale. Non sistematizzò mai la sua teologia, ma trasmise un pensiero sapienziale, accessibile, radicato nella Scrittura, che spiegava anche a laici e religiosi. Promosse la lettura della Bibbia, lo studio, la preghiera e la fedeltà alla tradizione e al magistero.

Ritratto di San Giovanni d’Avila tratto dal libro «Ritratti di illustri spagnoli» – Wikipedia, pubblico dominio

Fu anche un prolifico scrittore. La sua opera più nota è l’Audi, filia, classico della spiritualità cristiana. Altre opere includono il Catechismo (1554), il Trattato dell’Amore di Dio, il Trattato sul Sacerdozio e numerosi sermoni, lettere e commenti biblici. I suoi scritti riflettevano la profondità spirituale e il suo impegno per la riforma ecclesiale.

Celebre anche il suo Epistolario spirituale, composto da circa 260 lettere indirizzate a ogni ceto sociale. Questi testi, soprattutto dell’ultimo periodo della sua vita a Montilla, univano sapienza biblica, concretezza pastorale e una sorprendente vena umoristica.

Nonostante le sofferenze degli ultimi anni, continuò il suo apostolato fino alla morte, avvenuta il 10 maggio 1569 a Montilla. Il 7 ottobre 2012, Papa Benedetto XVI lo ha proclamato Dottore della Chiesa.

 

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